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Il peso del Covid sull'Ospedale, Rabini: “Sempre garantite urgenze e oncologici, gradualmente a regime anche l'attività ordinaria”

Dalla relazione della Segreteria alla Sanità, i numeri del personale coinvolto nella gestione del Covid. Opposizioni all'attacco sull'organizzazione dell'ISS e sull'operatività dei servizi. Fa punto il Direttore Generale, Rabini

di Annamaria Sirotti
22 gen 2022

Un team di almeno 40 professionisti impiegato, nel Gruppo Covid e nelle attività di tracciamento. Tra i 13 medici impegnati, ci sono anche tre pensionati, tornati in servizio proprio per agevolare le attività del gruppo. Nutrito il personale infermieristico, con 7 infermieri e 1 in formazione; così come il personale sanitario per il tracciamento: con i 3 fisioterapisti e l'audiometrista che dal 13 gennaio sono stati dedicati al servizio, si arriva a 10 figure. Anche personale amministrativo a supporto e rinforzi già individuati, con 2 unità da personale delle Segreterie di Stato per funzioni di aiuto, in particolare, nel fornire informazioni alla linea Infocovid.

Una mobilitazione di risorse umane importante per un carico di lavoro complesso – tra attività di tracciamento e di contatto con i positivi in isolamento – dettagliate nella relazione letta in Consiglio dal Segretario Ciavatta. Comprese anche le criticità registrate nei giorni in cui la curva dei contagi ha visto l'impennata verso l'alto. Un dato su tutti: nella sola settimana dal 3 al 9 gennaio sono arrivate quasi 246mila telefonate al Numero Covid; un dato di 3 volte superiore a quello della settimana tra Natale e Capodanno.

Reiterate, in Aula, le accuse delle opposizioni - con Libera che parla di “mancata programmazione per un ospedale bloccato” e Repubblica Futura di “disfunzioni organizzative nell'ISS”.

Innegabile il peso del Covid sull'operatività di altri servizi e prestazioni: “L'impegno di risorse umane per coprire l'emergenza ha portato a mettere un po' in sofferenza alcuni reparti – ammette – ma le attività dell'Ospedale proseguono. Non hanno mai smesso di funzionare le sale operatorie – prosegue Rabini - abbiamo solo limitato il lavoro ordinario, privilegiando urgenze e patologie oncologiche. Stiamo iniziando a riprendere le attività ordinarie, per quello che riteniamo prioritario e ci auguriamo di tornare a breve a riattivare tutto al 100%. Senza dimenticare – aggiunge – la quota di personale impegnata nella intensa campagna vaccinale”.





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