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Immigrazione: una fotografia del fenomeno nel 2009 a San Marino

7 apr 2010
Immigrazione: una fotografia del fenomeno nel 2009 a San Marino
Immigrazione: una fotografia del fenomeno nel 2009 a San Marino
I numeri dell’immigrazione a San Marino - lungi dall’essere grandi numeri – risultano tuttavia in costante crescita, soprattutto se rapportati all’estensione del territorio e alla popolazione residente. Moltiplicate le pratiche gestite dall’Ufficio Stranieri della Gendarmeria negli ultimi anni, alle prese tra l’altro con una riduzione d’organico (si è passati da cinque a tre agenti). Chi arriva sul Titano lo fa per lo più in cerca di un’occupazione. Come appoggio iniziale sul territorio possono contare sulla Casa di Prima Accoglienza Madonna della Consolazione, dove viene garantito loro vitto e alloggio per 15 giorni al massimo, in attesa di trovare un lavoro e una sistemazione. Le legge di riferimento per la concessione dei permessi di soggiorno è la n° 95 del 4 settembre 1997. I premessi si dividono in ordinari, turistici (a loro volta suddivisi per studio e per sport), brevi stagionali e speciali continuativi. Gli immigrati con regolare permesso di soggiorno ordinario, registrati al 31 dicembre 2009, sono 728, 366 donne e 362 uomini. I regolari più numerosi sono gli italiani (614) seguiti con grande distacco da rumeni (16), argentini (12), polacchi (11), cubani (9) e così via. I soggiorni brevi stagionali, della durata di 10 mesi continuativi, vengono rilasciati a chi dà assistenza agli anziani o a persone disabili e non autosufficienti: le cosiddette “badanti” diventate un fenomeno di massa anche in Italia, offrendo un servizio ormai strutturale, sia a domicilio sia presso cliniche e ospedali. Domina in assoluto la componente dell’Est Europa: 426 donne, a cui si aggiungono 6 uomini. Prevalgono le ucraine con 257 rappresentanti; quindi, rumene (64), moldave (48) russe (28); fino ad altre nazionalità, dal Sud America all’Africa (poche unità). In realtà il numero delle badanti in territorio è decisamente superiore rispetto a quello ufficiale, almeno il doppio. Difficile da quantificare con esattezza poiché tante esercitano abusivamente. E pensare che per mantenerle in regola a San Marino non servono cifre da capogiro: 200 euro al mese, di cui 120 a carico della famiglia che assume; mentre per i restanti 80 euro contribuisce lo Stato. Il loro permesso di lavoro è di 10 mesi: così nei due che restano per completare l’anno solitamente tornano in patria. “In questo lasso di tempo, cioè 60 giorni, le famiglie però non possono sostituire la propria badante con un’altra lavoratrice già in regola - fa notare il Segretario Federazione Unitaria Pensionati CSdL, Alberto Mino - e devono rivolgersi per forza a lavoratrici in nero, garantendo loro solo un’assicurazione del costo di 70-80 euro al mese. Un paradosso – sostiene Mino – che va ad incoraggiare pratiche illecite. Le badanti sono una risorsa – conclude - ma il loro regolamento deve essere rivisto”. A dispetto di tutto ciò, la loro – assicurano quelle che abbiamo incontrato – è una vita tranquilla: nessun problema di integrazione, mai subìti maltrattamenti. Non rinunciano a trascorrere il loro tempo libero in gruppo. E nemmeno ai piccoli piaceri quotidiani, come può essere un semplice cappuccino al bar. Si scambiano favori reciprocamente, si ritagliano spazi privati, scampoli di normalità in un paese che non è il loro.
Sul Titano, però molte si sono costruite un futuro stabile: le più giovani, in particolare, si sono sposate con uomini sammarinesi, hanno messo su famiglia, si sono perfettamente inserite nella realtà sammarinese. Tantissime hanno invece ancora forti legami con il paese d’origine, ad attenderle in patria, figli, mariti, genitori, nipoti. E la nostalgia è sempre forte. Soggiorni stagionali di 10 mesi sono rilasciati anche nel settore turistico alberghiero: 156 gli immigrati che ne dipongono di cui 83 donne e 73 uomini. Di questi, 119 sono cuochi, aiuto cuochi, lavapiatti, camerieri. Rientrano in questa fascia anche i 30 permessi rilasciati a commessi e commesse; 7 i braccianti agricoli. In questo caso italiani e rumeni sostanzialmente si equivalgono, 36 gli uni 34 gli altri, seguiti da moldavi (20), ucraini (18) e polacchi (13). Per quanto riguarda i soggiorni turistici, della durata massima di tre mesi, prorogabili, nel 2009 risultano 389 quelli accordati: 203 propriamente a scopo di turismo, 106 per studio e 80 per sport. Anche in questo caso, netta maggioranza di italiani (160) e poi ancora ucraini (60), moldavi (22), rumeni (15) e argentini (14). Per completare il quadro, 7 infine, i permessi di soggiorno speciale continuativo per marittimi concessi nel 2009: 1 albanese, 3 italiani e 3 ucraine. Un’ultima precisazione: nell’arco del 2009, l’Ufficio Stranieri della Gendarmeria ha elevato 58 contravvenzioni per domicilio abusivo e disposto 13 allontanamenti dal territorio della Repubblica.

Silvia Pelliccioni

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