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Impagliazzo (Sant'Egidio): "Corridoi umanitari, San Marino torni a essere nostro compagno”

Il presidente della Comunità ringrazia la Repubblica per l'aiuto dato e spera possa continuare a farlo

di Francesca Biliotti
11 mag 2019
Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant'EgidioImpagliazzo (Sant'Egidio): "Corridoi umanitari, San Marino torni a essere nostro compagno”
Impagliazzo (Sant'Egidio): "Corridoi umanitari, San Marino torni a essere nostro compagno”

I corridoi umanitari funzionano, salvano vite, si adoperano per l'integrazione delle persone salvate, evitano ingressi indesiderati grazie ai rigorosi controlli nei Paesi d'origine. Lo sottolinea convinto il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, che in 4 anni, insieme alla chiesa valdese, ha portato in sicurezza da Libano e Siria 1500 rifugiati, al 90% nuclei familiari, con oltre 500 minori. Altri 500 da Etiopia, Turchia e Giordania. A livello europeo, il totale ad oggi è di 2480. Oggi vorrebbero accogliere i rifugiati dalla Libia, rinchiusi in quelli che definisce “i lager del 21esimo secolo”, ma la richiesta già avanzata al governo italiano non ha ancora ricevuto risposta. Anche San Marino ha aderito ai corridoi umanitari di Sant'Egidio, ospitando alcune famiglie. Impagliazzo vorrebbe che l'esperienza si ripetesse.

Nel video l'intervista a Marco Impagliazzo, presidente Comunità di Sant'Egidio


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