
San Marino approva all’unanimità il Piano Energetico Nazionale (PEN) 2023-2026, un documento strategico che mira a rafforzare l'approvvigionamento energetico della Repubblica e ad avviare la transizione ecologica. Il Segretario di Stato con delega in materia, Alessandro Bevitori, sottolinea l’urgenza di investimenti nelle fonti rinnovabili, che oggi coprono solo il 12% del fabbisogno nazionale. Obiettivi centrali del piano sono l’autonomia energetica, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e lo sviluppo di tecnologie consolidate e sostenibili.
In Aula il dibattito politico è acceso. Rf critica duramente i ritardi: “Stiamo discutendo un piano triennale quando siamo a due terzi della sua scadenza”. Evidenzia l’assenza di attuazione completa su cogenerazione, zonizzazione acustica e comunità energetiche vere, e invoca un cambio di passo.
Dml esprime rammarico per l’abbandono del progetto Aquila Capital, che avrebbe potuto lanciare la prima comunità energetica nazionale. “Serve un approccio multi-tecnologico e lungimirante”, dice.
Per il Pdcs l’indipendenza energetica è un obiettivo da perseguire a lungo termine. Per il quale servono azioni concrete e graduali, coinvolgendo i cittadini nei cambiamenti di consumo.
Il Psd propone una svolta strategica: AASS deve trasformarsi da rivenditore a produttore pubblico di energia. L'obiettivo è avere una visione chiara in vista della neutralità carbonica al 2050.
Il Segretario Bevitori raccoglie con favore gli stimoli: “Serve uno scatto competitivo per garantire un maggiore approvigionamento energetico – afferma -. Ci incontreremo presto per avviare i primi progetti”.