
Dopo l'invasione russa dell'Ucraina non tutti, a livello internazionale, si aspettavano una risposta corale della popolazione. Un moto di resistenza per respingere gli attacchi non solo sul piano militare. La mobilitazione riguarda anche la dimensione artistica, museale, digitale.
Se ne parla nel libro Perché l'Ucraina combatte di Michele Chiaruzzi, direttore del Centro di ricerca Relazioni internazionali dell'Università di San Marino, e Sofia Ventura, docente dell'Ateneo di Bologna. La presentazione al Grand Hotel San Marino in un evento curato dai Gdc.
"Abbiamo scelto di offrire una prospettiva legata agli ucraini e al loro coinvolgimento dal punto di vista della comunicazione", spiega Chiaruzzi. Quindi comprendere "come trasmettono il problema e il dramma che stanno vivendo". Una pubblicazione che smentisce, poi, alcuni cliché. "È diventato un luogo comune - spiega Ventura - l'idea che Zelensky stia trascinando il suo Paese, contro la sua volontà, in questa guerra. In realtà ci sono i sondaggi dei maggiori istituti demoscopici che ci dicono che non è vero: gli ucraini vogliono essere un Paese libero, autonomo, occidentale e far parte dell'Unione Europea ed, eventualmente, anche della Nato. Circa un 12-13 per cento della popolazione vorrebbe tornare vicino alla "grande madre Russia", il resto no".
All'evento ha partecipato il segretario di Stato agli Esteri. Da Luca Beccari una riflessione sulla significato geopolitico del conflitto. "La vediamo come un rischio non solo per l'integrità territoriale dell'Ucraina - dice Beccari - ma più in generale per i principi che noi difendiamo e condividiamo" connessi al diritto internazionale. "Abbiamo prestato subito come Paese - prosegue - un sostegno effettivo ai tanti profughi ucraini. Ci siamo attivati nelle sedi internazionali sempre per richiedere una cessazione delle ostilità e per la riapertura del dialogo". San Marino ha espresso una condanna "anche aderendo alle sanzioni internazionali. È stato un banco di prova per noi; abbiamo imparato da questa vicenda. Rimaniamo neutrali - conclude Beccari - ma non possiamo rimanere indifferenti a violazioni di principi che difendiamo da sempre"
Nel servizio le interviste di Roberto Chiesa a Michele Chiaruzzi (direttore Centro di Ricerca Relazioni Internazionali UniRSM), Sofia Ventura (docente Università di Bologna) e Luca Beccari (segretario di Stato Affari Esteri)