Nessuno conferma o smentisce, a Palazzo di Giustizia, appellandosi alla riservatezza. Nella richiesta si chiedono precisi chiarimenti e informazioni circa i rapporti finanziari di Cassa di Risparmio con due finanziarie, la bolognese Agata Fid e la romana Eunice Sim. Il pm Fabio Di Vizio vuole conoscere i nomi dei titolari effetti dei conti, le persone o le imprese che abbiano intrattenuto rapporti bancari e finanziari nell’arco di 5 anni, dal 2004 al 2009. Operazioni che interessano migliaia di persone. Il documento è arrivato sul tavolo del giudice incaricato di seguire le rogatorie, Rita Vannucci, con la richiesta dei magistrati di acquisire circostanziate, facendo ricorso, scrivono, anche ad eventuali sequestri. Un supplemento rispetto alle domande contenute nella istanza di qualche mese fa, a cui era stato dato parere negativo. In un passaggio Di Vizio chiede di sapere se il contenuto della precedente rogatoria sia stato o meno reso pubblico, considerata una citazione troppo puntuale fatta da un avvocato nell’esposto presentato in difesa di un suo assistito. Una richiesta, quella del magistrato forlivese, che lasciava intendere una possibile fuga di notizie, la violazione della riservatezza del documento in questione. Ipotesi che indiscrezioni all’interno del tribunale sammarinese escludono categoricamente ricordando invece proprio la riservatezza e la correttezza assicurate in tutti questi anni. Considerato che c’è qualcuno che ha fatto riferimento a quel documento forse sarebbe sufficiente chiedere espressamente a lui come ne sia venuto a conoscenza. Chi meglio dell’avvocato che ha firmato l’esposto, infatti, può chiarire il dilemma? Svelare cioè se spifferi e sussurri arrivino dal Palazzo di Giustizia o da altre fonti. Fondamentale chiarirlo perché è dalla stima e della fiducia reciproca che dipende il buon esito della collaborazione giudiziaria e dunque dei rapporti e le relazioni fra i due paesi.
Sergio Barducci
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