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Influenza americana: arriverà a Natale, colpirà il 10% della popolazione

14 ott 2006
Americana: il picco a fine anno
Americana: il picco a fine anno
L’influenza di quest’anno sarà americana e, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, sarà molto più severa di quella del 2005: "Nel senso – spiega – che la diffusione del virus aumenterà sensibilmente arrivando a colpire il 10% della popolazione, o una persona per ogni famiglia". Il suo passaggio quindi lascerà il segno, a partire da Natale, con un picco massimo tra fine dicembre e gennaio. Quella dello scorso anno è stata in assoluto l’influenza più clemente degli ultimi 6 anni e, per Pregliasco, è statisticamente provato che a stagioni blande se ne alternano altre particolarmente severe. Ai tremila sammarinesi che potrebbero essere colpiti quest’anno, se ne aggiungeranno altri duemila infetti da virus simili all’influenza che stanno già mettendo a letto diverse persone a causa degli sbalzi termici dell’autunno, con problemi a livello respiratorio e gastrointestinale, che possono produrre comunque stati febbrili anche se molto più lievi rispetto ai 38-39° della vera influenza.
"La terapia - avverte Pregliasco - deve essere esclusivamente sintomatica, deve cioè mirare ad alleviare il mal di testa e di gola, il naso chiuso, la febbre e la tasse, non a bloccare i virus. Infatti - spiega il virologo - il malessere che ci colpisce non è determinato dal virus, ma è la risposta immunitaria del nostro organismo che ci allerta e ci spinge a riposare affinché la lotta al virus sia più efficace". A San Marino i vaccini per l’influenza arriveranno a giorni. Il servizio di medicina di base comincerà a fare informazione, proprio per consigliare la prevenzione, a tutto il personale medico e paramedico. L’invito e’ rivolto in primo luogo a coloro che vivono e lavorano in comunità come, ad esempio, gli insegnanti, soprattutto di scuole materne. Ci sono poi i cosiddetti soggetti a rischio, vale a dire gli anziani, le persone che hanno malattie polmonari croniche, come asma e bronchite, i cardiopatici, i diabetici, gli anemici e le persone con un sistema immunitario indebolito dai farmaci.

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