
L’epidemia influenzale rallenta in Italia: due settimane consecutive di calo nei contagi confermano che il peggio è passato. Secondo il rapporto RespiVirNet dell’ISS, nella sesta settimana del 2025 l’incidenza è scesa a 14,8 casi per mille assistiti, dopo aver toccato il massimo stagionale a 17,6 casi. Dall’inizio della sorveglianza si stimano circa 10,7 milioni di casi di sindrome simil-influenzale, con le regioni più colpite tra Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.
I bambini sotto i 5 anni restano la fascia più colpita, ma anche per loro l’incidenza è in calo. Il virus sembra dunque in ritirata: la percentuale di campioni positivi all’influenza è scesa dal 38% al 30%, confermando il picco stagionale nella quarta settimana. Tra i virus rilevati, prevale l’influenza di tipo A (666 casi) e B (379 casi), mentre diminuisce la presenza di SARS-CoV-2 (1,6%).
La stagione influenzale non è ancora finita, ma la tendenza alla diminuzione lascia intravedere un progressivo ritorno alla normalità.