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Inverno caldo e poca pioggia: è allarme per le colture

16 gen 2007
Questa volta l’allarme c’è sul serio. La siccità invernale, accompagnata dalla temperatura primaverile, sta facendo crescere l'ansia per la sorte delle colture nelle campagne. Si va incontro a una fioritura precoce con conseguente rischio di future gelate e di perdita di raccolto.
La Confederazione italiana agricoltori parla senza mezzi termini di "un vero e proprio tracollo per l'agricoltura" se non arriveranno piogge e nevicate, una valutazione condivisa anche dall’ufficio che gestisce le risorse agricole sammarinesi.
"Tutte le produzioni - spiega Tonino Ceccoli - hanno già subito uno stravolgimento nel loro ciclo naturale. Il grano ha raggiunto dimensioni che solitamente si riscontrano in marzo-aprile. Gli alberi da frutta e gli ulivi stanno iniziando a rinverdire le gemme. C’è bisogno di freddo ma - aggiunge Ceccoli - l’abbassamento delle temperature dovrebbe essere graduale per non sommare problemi a problemi".
Per Confagricoltura i danni ci sono già: maturazione anticipata per ortaggi e frutta, sovrapproduzione, scadimento della qualità, diminuzione dei prezzi all'origine, inevitabili conseguenze della siccità per i prossimi mesi. Oltre, ovviamente, all'incombente timore delle gelate. Il surplus di offerta di prodotti agricoli è legato al fatto che il ciclo produttivo del Nord Italia continua, in maniera inconsueta, anche nei mesi invernali sovrapponendosi a quello del Sud facendo precipitare le quotazioni.
E gli effetti di questa temperatura mite si fanno sentire anche sugli animali da allevamento. In particolare, le mucche producono meno latte. Intanto questa sarà un'altra settimana di tempo primaverile in Repubblica, senza pioggia e con temperature decisamente alte che, nel fine settimana, potranno raggiungere anche i 18 gradi.

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