Iraq: in corso, a Ramadi, l'eliminazione delle ultime sacche di resistenza del DAESH

La battaglia per la riconquista di Ramadi non sarebbe ancora tecnicamente terminata. Uno sparuto gruppo di miliziani del DAESH – decisi probabilmente a combattere fino alla morte – si sono trincerati in alcuni quartieri della città; sarà allora necessario qualche giorno per prendere il pieno controllo del capoluogo della provincia di Al Anbar: la più grande del Paese, che confina con Siria, Giordania ed Arabia Saudita. Una vittoria strategicamente importantissima per le truppe irachene, che ora possono prepararsi all'assedio di Mosul: città chiave del Califfato. Sul campo, insomma, l'Isis – e le altre formazioni terroristiche - appaiono in seria difficoltà. In questi casi – come spesso accade – ad essere colpiti sono i cittadini comuni. Ad Homs – città siriana, da qualche tempo completamente riconquistata dai governativi – un doppio attentato suicida ha causato decine di morti, in un quartiere alawita. Ma secondo alcuni analisti tutto ciò – per i terroristi - non è altro che un segno di debolezza ed impotenza. L'avanzata dell'Esercito siriano, infatti, prosegue; sostenuta dall'incessante martellamento delle Forze aeree russe. Nella base di Hmeimim si è festeggiato il Natale, ma il ritmo delle incursioni è rimasto elevato. Si continuano a colpire, in particolare, le autocisterne che portano in Turchia il petrolio estratto nelle zone ancora controllate dallo Stato Islamico. E proprio in Turchia la situazione è sempre più difficile per la stampa libera. Naji Jerf – filmmaker siriano, autore di una serie di documentari contro l'ISIS – è stato ucciso a Gaziantep, da ignoti, con un colpo di pistola alla testa. E' il terzo giornalista assassinato nell'arco di 3 mesi. Intanto, in Italia, le Forze dell'Ordine stanno valutando l'attendibilità della notizia secondo cui hacker di Anonymous avrebbero sventato un attacco del DAESH nel Paese

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