Iss: cambiano le regole per i medici che rivendicano maggiore autonomia

Cambiano le regole del gioco per i contratti dei medici, e un'aspettativa diventa urgenza: rivedere nel profondo la Pa. Per i camici bianchi arrivano le prime risposte e, forse, la speranza di non essere in balia di una sanità che non cambia. In Consiglio c'è chi si è schierato dalla loro parte e la politica, con un documento ampiamente condiviso, ha cambiato rotta. “Evidentemente cominciamo ad avere le stesse esigenze, o perlomeno a comprenderle pienamente”, dichiara un soddisfatto Francesco Mussoni. Nel frattempo, i medici ospedalieri tornano sul confronto chiarificatore con il Comitato Esecutivo. Sono aperti alla più ampia collaborazione, ma si aspettano che i responsabili dell’ISS agiscano, per fornire adeguate risposte ai gravi problemi evidenziati. E' sulla base di queste risposte – scrivono - che il Comitato Esecutivo sarà giudicato. L'obiettivo più importante- rimarca il Direttore Sanitario Dario Manzaroli – è recuperare il rapporto con la cittadinanza.
Poi ci sono questioni stratificate che devono essere risolte: precari da più di un decennio che guadagnano meno di un infermiere. La soluzione è l'approvazione del fabbisogno dell'Iss. C'è un impegno preciso della politica. Ora, dall'ospedale, si attende il salto. Da superare anche l'atteggiamento culturale di chi vede nei medici una casta privilegiata. Non è vero e dimostrabile- dice Manzaroli, che chiede: cosa vogliamo fare, smontare il sistema sanitario e servirci di servizi fuori? Una scelta non condivisa, ma un'alternativa su cui ragionare. La sanità resta per molti una colonna del sistema economico da tutelare, ma non in modo assoluto e generalizzato.
Si torna a chiedere maggior autonomia dell'Iss rispetto alla Pa e la stessa pubblica amministrazione viene sfidata a fare le stesse scelte della sanità pubblica. Il dibattito, sottolinea Mussoni, va in questa direzione.

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