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Istanza per il pap-test: la risposta della segreteria

23 gen 2006
La Segreteria alla sanità risponde al Comitato di donne che ha presentato un’istanza alla Reggenza per ripristinare la speculoscopia. “Una preoccupante campagna di disinformazione sul programma di prevenzione dei tumori della cervice uterina, meglio noto come Pap-test”. La precisazione arriva dalla Segreteria alla sanità, per la quale si stanno diffondendo notizie che destano legittimi interrogativi “per la loro grossolana e forse voluta falsità. In particolare – puntualizza – si vuol far credere che l’Istituto per la Sicurezza Sociale intenda ridurre o addirittura sospendere l’intero programma di screening”. Un’ipotesi totalmente infondata, assicurano i vertici sanitari, dal momento che l’Iss, al contrario, si è adoperato per rilanciare e migliorare l’attività di screening e diagnosi precoce riconducendola ai migliori livelli tramite profondi aggiornamenti organizzativi e tecnologici. “Il programma – spiega – prevede un deciso aumento del numero di donne da sottoporre alla prevenzione ed un sostanziale incremento dell’efficacia grazie anche alla chiamata attiva: ossia le donne saranno costantemente invitate e convocate dal servizio”. Secondo il nuovo programma di screening, presentato lo scorso 11 gennaio, si sono ampliate le fasce orarie da 3 ore per 4 giorni agli attuali 6 giorni alla settimana, sabato compreso, con possibilità di alcuni accessi anche pomeridiani, aumentando anche il personale dedicato. In aggiunta al Pap-Test standard, inoltre, è stato previsto l’utilizzo dei test molecolari per l’individuazione della presenza del papilloma virus, agente causale di oltre il 90% delle neoplasie del collo uterino.

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