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Istanze d'arengo: si chiede di normare l'eutanasia

6 ott 2015
Istanze d'arengo: si chiede di normare l'eutanasiaIstanze d'arengo: si chiede di normare l'eutanasia
Istanze d'arengo: si chiede di normare l'eutanasia - Tre i firmatari del testo, che parte da una analisi del senso della parola eutanasia, dal punto di v...
Tre i firmatari del testo, che parte da una analisi del senso della parola eutanasia, dal punto di vista medico, ma soprattutto compiendo una rassegna sulle normative in vigore in alcuni stati europei. E questo proprio nei giorni in cui la California si aggiunge alle amministrazioni degli Stati Uniti d'America – che salgono così a 5 – che ne hanno reso legale la pratica.
C'è chi la chiama “la morte dolce”, chi “suicidio assistito”. Di fatto, consiste nella interruzione delle funzioni vitali in caso di malattia inguaribile o al momento della cessazione del sistema nervoso centrale, attraverso la somministrazione di farmaci o con lo stop ad un trattamento terapeutico, sotto il consenso del paziente, e sotto l'accompagnamento di un medico.
Molti i casi che hanno fatto discutere: la scelta di Giorgio Welby, il caso Eluana Englaro in Italia; Tony Bland già nel 1989 in Inghilterra, citato nella stessa istanza d'arengo presentata ai Capitani Reggenti: già allora venne decisa l'interruzione delle cure del paziente che versava in uno stato vegetativo permanente “dalla Camera Alta Britannica che affermò che la sacralità della vita, pur essendo principio riconosciuto dalla convenzione europea sui diritti umani e dalla convezione internazionale sui diritti civili e politici, non è un dato assoluto”.
Un tema che continua a muovere l'opinione pubblica - e che non mancherà di dividere l'Aula al momento della discussione dell'istanza – proprio partendo dai concetti di sacralità e dignità dell'esistenza. Di dove la legge possa fissare quel punto, quella condizione, sotto la quale la vita non sia più degna di essere vissuta.

Annamaria Sirotti

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