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IVG: ultimissime battute di campagna referendaria, fra appelli al voto ed incontri pubblici

Domenica il referendum sulla legalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza. Domani giornata di silenzio

24 set 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

L'attivismo delle realtà politiche che sostengono le ragioni del “si”, ieri sera. Nell'incontro di RETE, a Murata, si è sottolineato come il tema vada affrontato con rispetto e mitezza; specie alla luce dell'intervento normativo, conseguente all'eventuale accoglimento del quesito. E poi la testimonianza di Maria Pandolfi, ostetrica e sociologa. Ha raccontato la sua esperienza nei consultori italiani, spiegando quali siano i percorsi di una donna che si approccia ad una possibile IVG, e come il confronto possa portare anche alla scelta di proseguire la gravidanza. Fra il pubblico anche il deputato italiano Alvise Maniero.

All'insegna dell'informalità l'appuntamento a Dogana di Libera, preoccupata per le "mistificazioni "– è stato detto – sentite in campagna referendaria. Non esiste l'aborto al nono mese, e nessuno è contro la vita, sottolinea il Partito. Prevenzione, educazione, informazione: queste le parole chiave nell'incontro a Borgo organizzato da PSD ed MDSI, durante il quale – ragionando sull'ipotesi di una vittoria del “si” - si è parlato di una futura normazione; che a grandi linee – è stato detto – dovrebbe rifarsi alla 194 italiana, ma adattandola alle peculiarità del Titano, e migliorandola. Fra i relatori la Sindaca di Santarcangelo e Lea Pedini: primo Capo dello Stato donna sammarinese, che ha parlato delle lotte dell'UDS di allora.




Molto presente, in questi appuntamenti, l'Unione Donne Sammarinesi, che alla vigilia della giornata di silenzio invita i cittadini a votare “si”; perché si superi – sottolinea - “la vergogna del reato penale”. In caso di vittoria chiede una legge che consenta un'efficace prevenzione delle gravidanze indesiderate, che tuteli la genitorialità, che ammetta l'obiezione di coscienza, ma evitando “storture”. Il Comitato Promotore, dal canto suo, ribadisce come “la galera” non sia una risposta. Indifferenza e ipocrisia – rimarca - non giovano ad un Paese “democratico e responsabile”.

Di tutt'altro avviso l'associazione “Accoglienza della Vita”, che parla dell'aborto come della “forma di violenza più drammatica che si possa perpetrare nei confronti di un essere indifeso e di una donna lasciata sola a vivere un'esperienza così lacerante”. Invita i cittadini, allora, a votare “no”; per opporsi a quella che definisce la “logica dello scarto”. Un appello al “si” viene invece da “Noi ci siamo San Marino”, che focalizza l'attenzione sulle giovani donne, sottolineando come abbiano “diritto di poter scegliere”, “insieme alle loro famiglie”. Da segnalare, infine, come da giorni – nei pressi dei confini, ma in territorio italiano – vi siano “camion vela” con manifesti antiabortisti, dell'associazione italiana “Pro Vita & Famiglia”.





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