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L'infettivologo Bernini Carri: "Picco Omicron tra metà e fine gennaio"

Per il Presidente del Cemec "L'impatto clinico pare inferiore alla variante Delta e l'alta diffusività potrebbe giocare a nostro favore per l'immunità naturale".

di Luca Salvatori
6 gen 2022

Sullo scenario che si prospetta con la variante Omicron abbiamo chiesto un parere all'infettivologo Enrico Bernini Carri, Presidente del Cemec, il Centro Europeo per la medicina delle catastrofi che ha sede a San Marino ed opera sotto l'egida del Consiglio d'Europa e dell'Oms." In pochissimo tempo la variante Omicron ha già sostituito e sostituirà totalmente la variante Delta. È ancora in espansione mentre molti dei casi ricoverati in ospedale sono imputabili alla variante Delta. Al massimo entro 15 giorni Omicron diventerà dominate e quindi non siamo ancora nel picco che dovrebbe essere raggiunto tra la metà e la fine di gennaio. Dai dati che stanno arrivando sembra che l'impatto di Omicron dal punto di vista clinico sia decisamente inferiore a quello delle varianti Delta e Alfa. Il fatto che questa variante sia estremamente diffusiva potrebbe però giocare anche a nostro vantaggio. È l'auspicio dei virologi e il mio in particolare. Contagiando così velocemente tanta popolazione è possibile che contribuisca ad una immunità diffusa e quindi a difendere la popolazione, tenendo presente che l'immunità naturale è estremamente più efficace ed efficiente rispetto all'immunità di carattere vaccinale”.




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