Logo San Marino RTV

L'inquinamento fa male al cuore

Le polveri sottili danneggiano vasi e arterie, secondo vari studi internazionali. Così aumenta il rischio di infarto e ictus

27 gen 2022
L'inquinamento in Pianura Padana (Credits: ESA-Copernicus)
L'inquinamento in Pianura Padana (Credits: ESA-Copernicus)

L'inversione termica dell'ultimo periodo in Emilia-Romagna, con la nebbia spinta in basso da uno strato d'aria calda, funge da coperchio anche per lo smog. Così le sostanze inquinanti si accumulano nella massa di aria fredda più vicina al suolo. E i dati Arpae su PM10 e PM2.5 sono lì a testimoniarlo. Una vera e propria minaccia per la salute di uomini, animali e piante. Nel 2016, secondo le stime dell’Oms, 2,9 milioni di persone nel mondo sono morte prematuramente a causa dell’inquinamento da polveri sottili. Mentre due anni fa un rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente ha dimostrato che il 13% dei decessi nell'Unione Europea è legato all'inquinamento atmosferico.

Il “come” e il “perché” è al centro di uno studio del New England Journal of Medicine che mette in correlazione inquinamento e salute di cuore e arterie, messi sotto pressione dal cocktail clima rigido e ristagno degli inquinanti. In pratica l'inquinamento atmosferico può essere considerato un fattore di rischio cardiovascolare aggiuntivo. “La variazione a breve termine dei livelli di PM è associata a un aumento dei rischi di infarto miocardico, ictus e morte per malattie cardiovascolari”, scrivono gli esperti della rivista americana. Dati confermati anche da una ricerca dei cardiologi della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, pubblicata su Jacc Cardio-vascular Imaging, che dimostra come i pazienti che respirano a lungo aria inquinata, in particolare il particolato fine PM2.5, che penetra in profondità nei polmoni soprattutto se respirato dalla bocca, presentano placche aterosclerotiche coronariche più aggressive e pronte alla rottura.

Altri studi, condotti dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall'Istituto Clinico Humanitas, confermano come la prevenzione cardiovascolare si leghi indissolubilmente alla sostenibilità ambientale. Nei più giovani, inoltre, l'inquinamento può aprire la strada all'ipertensione futura e alle sue conseguenze, a causa del restringimento della carotide.




Riproduzione riservata ©