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"La parola ai giovani": prima serata del ciclo di incontri di Domani Motus Liberi

Ieri sera collegati il Segretario di Stato Fabio Righi, il rettore dell'università di San Marino Corrado Petrocelli, il presidente dell'associazione studentesca Matteo Dappozzo e lo chef Luca Montersino.

di Giacomo Barducci
4 mag 2021
"La parola ai giovani": prima serata del ciclo di incontri di Domani Motus Liberi
"La parola ai giovani": prima serata del ciclo di incontri di Domani Motus Liberi

Grande partecipazione di pubblico “virtuale” alla prima serata di incontri in diretta Facebook organizzata da Domani Motus Liberi. “Il 30% dei lavori di domani non esiste: inventiamoli!” è stato il titolo dell'appuntamento a cui hanno preso parte il Segretario di Stato Fabio Righi, il rettore dell'università di San Marino Corrado Petrocelli, il presidente dell'associazione studentesca Matteo Dappozzo e lo chef Luca Montersino.

“È chiaro che quello politico è un ambiente particolare – ha sottolineato il Segretario Fabio Righi – nobile per certi aspetti, controverso per altri. La differenza la fanno le idee e i contributi di chi decide di cambiare le cose. Ed i giovani in questo percorso devono essere protagonisti”. Proprio per questo, l'invito al presidente dell'associazione studentesca sammarinese Matteo Dappozzo affinché possa partecipare in rappresentanza dei giovani sammarinesi ai prossimi tavoli dedicati.

Il presidente di Domani Motus Liberi, Lorenzo Forcellini Reffi, ha evidenziato il valore di esperienze all'estero per i giovani ma allo stesso tempo la necessità e l'urgenza di creare in territorio le condizioni adatte affinché queste esperienze possano essere spese a San Marino.

Il rettore Petrocelli ha spiegato l'importanza di sviluppare in territorio percorsi professionalizzanti in cui si offrono ai giovani varie competenze lavorative, fornite anche direttamente dagli stessi imprenditori.

Sul tema lavoro infine lo chef Luca Montersino ha raccontato la sua carriere e sottolineato come San Marino dia tante possibilità: “A chi si lamenta – dice – consiglio di andare ad aprire un'azienda in Italia e poi tornare qui e vedere la differenza”.





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