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Lavoro nero a San Marino

5 ago 2004
Lavoro nero a San Marino
Lavoro nero. Una macchia nel sistema occupazionale sammarinese e più volte denunciato dai sindacati. L’ultimo allarme porta la firma del vice segretario della Cdls Mirco Battazza che, riferendosi ai 55 casi di lavoro nero di recente sanzionati dalla segreteria di stato al lavoro e ai 724 contratti a termine, richiama alle dimensioni di un fenomeno che per Battazza è più ampio di quanto emerge. Dati indirettamente confermati dal Segreterio di Stato al Lavoro Andreoli nelle risposte ad interpellanze consiliari relative al fenomeno. Dalle risposte emerge che i lavoratori interinali risultavano, al 30 giugno, 166 mentre, in base a controlli sulle assunzioni di collaborazione, su 370 contratti solo 132 sono risultati conformi. Battazza inoltre sollecita il Governo a portare in Commissione di Collocamento i risultati di 113 ispezioni sul lavoro sommerso, un tema sul quale, sempre indirettamente, risponde la comunicazione parlamentare tra Segretario e Colleghi che interpellano e dove si fa riferimento ai verbali di ispezione nei settori industria, artigianato, commercio, edilizia e servizi che registra il numero più alto di verbalizzazioni, 54 su 113. Ma il mondo del lavoro, attraversato da molteplici cambiamenti spesso non controllati, è da tempo oggetto di discussioni e confronti con le parti sociali che sollecitano dal governo una riforma capillare in grado di affrontare i nodi dei lavori atipici e della precarietà. Problemi a cui tenta di dare risposte la relazione sul mercato del lavoro, presentata al Consiglio dalla Segreteria al Lavoro, dove si ammettono i ritardi dovuti alla difficoltà di coniugare i diversi interessi del settore ma si sottolinea anche l’urgenza di dare vita da una riforma che ottimizzi l’incontro tra domanda e offerta per migliorare la competitività. E la strada per arrivare alla riforma, si legge nelle relazione, è una legge quadro che riformuli le competenze di tutti i soggetti coinvolti nel mercato del lavoro.

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