Ancora un rinvio per il Comitato ristretto della commissione affari costituzionali incaricato di mettere a punto un testo base di riforma della legge elettorale. I relatori mostrano però ottimismo sul fatto che entro fine settembre il Senato possa approvare un testo che modifichi l’attuale “porcellum”. Poco prima della riunione il Pdl aveva smentito le ipotesi in base alle quali il partito era disponibile ad un accordo sulla riforma pur di andare al voto anticipato a novembre. “Legge elettorale sì, elezioni anticipate no”, ha chiarito Angelino Alfano. Il Pd di Bersani, per bocca di Anna Finocchiaro, ribadisce che “non esiste alcun automatismo tra l’approvazione della legge elettorale, che per noi è priorità assoluta, e le elezioni anticipate”. Critico l’Idv di Antonio Di Pietro, “sento aria di truffa ai cittadini”, sostiene, aggiungendo che “le segreterie di partito costruiscono una legge a proprio uso e consumo che gli dà mani libere”. Per Casini, Udc, l’emergenza odierna è fare la legge elettorale subito, ma la fine della legislatura dovrebbe essere utilizzata anche per riforme organiche e serene, nel campo della giustizia. A tenere banco è comunque anche la bocciatura della legge 40 sulla procreazione da parte della Corte di Strasburgo: il ministro della salute Balduzzi ha intenzione di presentare ricorso, ma interviene anche il presidente della Cei, cardinal Bagnasco, per dire che il provvedimento “non è passato attraverso la magistratura italiana, c’è stato un suo superamento, un surclassamento; è singolare”.
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