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Legge sulla famiglia al centro del congresso degli avvocati

7 dic 2007
Famiglia
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Vent’anni dopo la legge sammarinese sul diritto di famiglia, una commissione composta da giudici e avvocati ha verificato l’attualità del provvedimento concludendo i lavori con un rapporto dove si evidenziano gli aspetti che meriterebbero l’attenzione del legislatore.
Questi aspetti sono oggi al centro del convegno che riunisce giuristi esperti nel diritto sammarinese, per creare un confronto allargato tra tutti gli operatori sociali che sono a contatto con i problemi della famiglia.
Una famiglia che, come ha ricordato il Magistrato dirigente del Tribunale Valeria Pierfelici, negli ultimi 20 anni è cambiata radicalmente. E’ cambiata la coppia, la società, sono cambiati i nonni – sempre più giovani – è cambiata l’educazione dei figli.
E’ ora, ha detto, di pensare alla mediazioni famigliare per aiutare la coppia, un compito assegnato al servizio minori dove, per carenza di organico, c’è un solo psicologo che segue questi casi.
I numeri le danno ragione. In 4 anni, dal 2002 al 2006, le separazioni sul Titano sono stati 332. I divorzi 298. La stragrande maggioranza dei rapporti va in crisi entro i 9 anni di convivenza e ben 62 coppie non hanno superato i 3 anni. L’età del marito e della moglie al momento della separazione va dai 30 ai 39 anni.
La nota più dolente sono i figli. 155, sempre in 4 anni, le separazioni che coinvolgevano minori. 90 i divorzi di coppie con figli piccoli. Nella stragrande maggioranza dei casi l’affidamento viene dato alla madre. Poche le volte in cui chiama in causa entrambi i genitori.
I problemi manifestati dalla legge sul diritto di famiglia vanno di pari passo con i cambiamenti sociali, come le separazioni più numerose o i matrimoni misti. Gli avvocati sammarinesi chiedono alla politica di intervenire a difesa dei soggetti più deboli, come i minori.
Il diritto di famiglia, ricordano, è la legge più frequentemente applicata nel tribunale sammarinese. Ha prodotto aspetti positivi: affermazione dei diritti della donna e della bi-genitorialità, vale a dire il contributo di entrambi i genitori all’educazione dei figli.
I punti critici, ha ricordato il presidente dell’Ordine Manuel Micheloni vanno dall’affidamento in via esclusiva a un genitore, alla crescita esponenziale della conflittualità in materia di affidamento dei figli, con relativo allungamento dei tempi giudiziari.

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