Legge professione medici: la Commissione Nazionale resta critica sulla sua adozione

“Un passo indietro”, cosi la Commissione Nazionale delle Professioni definisce la legge appena approvata dal Consiglio Grande e Generale in mezzo a tante polemiche. Ribadisce la propria contrarietà al provvedimento che fissa le regole per l'esercizio della libera professione da parte dei medici e infermieri dell'ISS e lo considera semplicemente una sanatoria, che si limita a prendere atto di alcune situazioni e non una legge che mira a cambiare in meglio le cose. La Commissione si dice certa che le nuove disposizioni non porteranno alcune beneficio all'Istituto Sicurezza Sociale, né dal punto di vista economiche e neppure da quello professionale. “Il rischio – afferma – è quello che i medici siano più portati ad impegnarsi fuori piuttosto che all'interno dell'ospedale”. Resta aperta la questione per loro più spinosa, il fatto, cioè, che questo provvedimento rappresenti un pericoloso precedente che apre la possibilità a tutti i dipendenti pubblici di svolgere un'attività parallela a quella nella PA. Per la Commissione Nazionale delle libere professioni, lo spirito iniziale del legislatore poteva essere anche positivo, ma di fatto crea una categoria privilegiata a cui viene riconosciuta una libertà che non porta giovamenti significativi al bilancio dell'ISS. Critiche sulla scelta di illustrare la legge all'ordine dei Medici solo dopo averla approvata, senza consentire loro di apportare alcun contributo fattivo alla stesura.
Nel video l'intervista a Marino Albani.

Sergio Barducci

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