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Lettera firmata. La denuncia di un cittadino

12 apr 2013
Lettera firmata. La denuncia di un cittadino
Lettera firmata. La denuncia di un cittadino
Il segretario alle finanze ha detto che in un momento di crisi, tutti bisogna essere solidali, e contribuire a risanare i debiti dello stato.
In linea di principio ha ragione. Ma mi sbaglio se dico che sono stati loro che hanno portato al dissesto finanziario?
Naturalmente complici quei cittadini che richiedevano al politico di turno concessioni di licenze commissionarie o altro (è anche per questo che ora siamo nella black list). Poi, il politico, che pur di assicurarsi il sedere appoggiato alla poltrona, ha concesso pensioni di invalidità a persone che dopo averla avuta avrebbero potuto fare la maratona alle olimpiadi; posti sotto la pubblica amministrazione, non per esigenze degli uffici, ma solo per assicurarsi un voto; e l'elenco non finirebbe, qui perché ci sarebbe da scrivere un libro intero, se si volesse denunciare tutto quello che hanno combinato in ambito clientelare specialmente nel periodo che va dagli anni novanta ai primi del duemila.
Questa denuncia è di un nucleo famigliare che non ha avuto niente di tutto ciò. Non ha avuto una pensione di invalidità, anche se avrebbe potuto utilizzare gli stessi requisiti di altri cittadini che l'hanno percepita; non ha richiesto, e quindi non ha avuto, un posto sotto lo stato, anche se era consuetudine concedere un posto nella pubblica amministrazione dopo aver chiuso un attività; non ha mai chiesto piaceri e non è mai scesa a compromessi con nessuno.
Ora che succede? Che dopo una vita di sacrifici, per permettere un futuro ai figli, per far fronte alle tasse che ci vengono chieste dovremo andare a chiedere un prestito in banca.
E poi dicono, che i nostri governanti hanno lasciato che non venisse pagata la monofase per 188.000.000 di Euro. Non è che sotto, ci sia stato l'interesse di qualche politico???
Ora mi piacerebbe sapere cosa pensano quei cittadini che come me, non hanno mai approfittato di favoritismi che potevano essere concessi andando a compromettere la dignità personale (scambio clientelare per il politico, che non pensava al bene del paese ma ai propri interessi, tanto più che non concedeva del suo, ma regalava della “cosa pubblica”)?
E' da tenere presene che anche i sindacati hanno avuto le loro colpe. Infatti per loro era sufficiente tutelare il posto di lavoro, senza considerare quei casi in cui quel lavoratore non produceva reddito diventando un peso per lo stato. Siamo stati abituati troppo bene dal periodo in cui il denaro che passava da San Marino faceva andare tutto a gonfie vele.
E adesso paghiamo le conseguenze del mal governo, ma ci tengo a sottolineare che il governo non era solo, visto che rispondeva (e forse ancora risponde) alle richieste privilegiate dei cittadini che sono scesi a compromessi.
E ora come si può uscirne?
Io una soluzione l'avrei, come suggerito da altri, la pubblica amministrazione dovrebbe fare il primo passo cominciando dai politici e dalle pensioni sbagliate, per poi arrivare giù fino a quei privilegi che adesso non sono più sostenibili. Ma forse i governanti, da questo orecchio non ci vogliono sentire perché non vogliono danneggiare ne i propri elettori, ma soprattutto non vogliono intaccare i loro privilegi.

Lettera firmata

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