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Lettera di perdono dalla banda della Uno Bianca

4 gen 2006
A 15 anni dall’eccidio del Pilastro, dove per mano della famigerata banda della Uno Bianca, persero la vita tre Carabinieri, i fratelli Savi, condannati all’ergastolo per questo ed altri omicidi compiuti in sette anni di terrore in particolare in Romagna, scrivono alla madre di una delle vittime per chiedere perdono. La lettera è indirizzata ad Anna Stefanini, madre di Otello, ucciso insieme ai suoi commilitoni, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, in quel vile agguato del 4 gennaio 1991. A consegnarla, poco prima della funzione religiosa per l’anniversario della strage, è stato il cappellano militare, a cui era arrivata dalla Curia di Bologna. La signora Stefanini ha aperto la busta e subito richiusa impallidendo. “Non so se la leggerò – ha dichiarato ai giornalisti. Ho fede e credo in Dio – ha aggiunto – non riesco a perdonarli, ma prego per loro perché Dio gli faccia capire cosa hanno fatto”. Non si sa se a firmare le lettera siano stati tutti e tre i fratelli Savi, Roberto, Fabio e Alberto. Già nel 1998 Roberto, che della feroce banda era il capo indiscusso, aveva scritto un’altra lettera, perc chiedere perdono ai familiari delle vittime, 'per chiedere – c’era scritto – sommessamente scusa'. All’epoca, dai familiari dei tre carabinieri uccisi venne un netto rifiuto. Non sanno nulla della nuova missiva i legali dei tre fratelli. La signora Stefanini ha ribadito oggi la richiesta di una pena certa “Io non sono per la pena di morte – ha detto – ma se uno è stato condannato all’ergastolo, trent’anni almeno li deve scontare”.

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