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Libertà di stampa: il messaggio della Reggenza

2 mag 2014
Libertà di stampa: il messaggio della Reggenza
Libertà di stampa: il messaggio della Reggenza
Da un lato, il delicato compito dell'informazione: contribuire alla costruzione della democrazia dando strumenti di confronto, strumenti di partecipazione. Dall'altro le leggi per difendere la libertà di opinione ed espressione e il diritto del cittadino come fruitore. E una giornata istituita dall'ONU, su impulso Unesco, per segnare l'attenzione delle organizzazioni internazionali al tema.
I capi di stato, Valeria Ciavatta e Luca Beccari riaffermano la necessità di impegnarsi per una stampa libera e indipendente anche oggi, quando, a fronte del moltiplicarsi delle opportunità di informazione, ancora il cammino verso la libertà di espressione subisce battute d'arresto.
L'importanza di assicurare incolumità degli operatori da intimidazioni e violenze, nell'omaggio a quanti hanno perso la vita per far conoscere i crimini di guerra, la violazione dei diritti, l'abuso del potere. Le minacce alla libertà di stampa che arrivano anche nei paesi democratici dai poteri economici di parte o, più semplicemente, nella limitazione alla pluralità delle voci o nell'accesso all'informazione.
Compito di ogni Stato è garantire il diritto ad una informazione obiettiva, che insieme assicuri autonomia degli operatori e tuteli riservatezza e dignità. E la chiave sta nella qualità e nella professionalità degli operatori e delle testate, che sappiano controllare fonti, separare notizia e commento, garantire trasparenza, rendendo riconoscibile linea editoriale, assetti proprietari, fonti di finanziamento. A loro la reggenza chiede responsabilità nella consapevolezza dell'influenza che esercitano sulla formazione dell'opinione pubblica.

Annamaria Sirotti

MESSAGGIO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA

Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. Tale ricorrenza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993, facendo seguito ad una risoluzione dell’UNESCO, testimonia l’attenzione e l’impegno delle principali organizzazioni internazionali per tutelare e promuovere i principi della libertà di opinione e di espressione nonché il diritto di
ogni individuo di ricevere e diffondere informazioni e idee, e, a sua volta, di fruirne.
Diritti, peraltro già sanciti dall’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’articolo 10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali. All’informazione e a chi vi opera è infatti affidato il compito particolarmente delicato e complesso di contribuire alla costruzione e al funzionamento della democrazia, offrendo ai cittadini gli strumenti per un libero confronto delle idee e per una più ampia e responsabile partecipazione alla vita democratica.
Ad anni di distanza da quelle importanti risoluzioni, nuove opportunità di informazione e di comunicazione si sono aggiunte a quelle già esistenti, ma il cammino verso la libertà di stampa e di espressione è ancora irto di ostacoli e, in molte parti del mondo, di improvvise battute d’arresto.
Diventa pertanto importante riaffermare oggi l’impegno per garantire ovunque le condizioni indispensabili alla presenza di una stampa libera, pluralistica ed indipendente, assicurando in primo luogo l’incolumità e la sicurezza dei tanti giornalisti che, nell’esercizio della loro attività, sono soggetti ad intimidazioni,
minacce e violenze, spesso in un clima di persistente impunità. In questa giornata è doveroso rendere omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita per far conoscere il crimine di guerra, la violazione dei diritti umani e l’abuso del potere contribuendo a
dar voce a quanti, spesso, non hanno altra possibilità di farsi ascoltare.
Ma la libertà di stampa può essere condizionata anche nei paesi di più antica e consolidata democrazia da altri fattori, tra cui quello economico e di parte, soprattutto in un contesto di crisi che rischia di limitare la pluralità e la diversità delle voci. Costituisce pertanto una condizione basilare per un’efficace tutela del diritto del lettore ad un’informazione trasparente se non completamente indipendente da condizionamenti esterni la conoscenza di chi potrebbe esercitare questi condizionamenti, fatto per cui è opportuno la riconoscibilità della linea editoriale, degli assetti proprietari e delle fonti di finanziamento.
Uno Stato moderno e democratico deve infatti saper garantire ai suoi cittadini il diritto a quell’informazione obiettiva, credibile ed autorevole che costituisce il prezioso ed indispensabile contributo alla comunità di chi opera in questo delicato settore. Ma esso deve altresì riuscire ad assicurare, con il rispetto delle condizioni di autonomia dei professionisti del giornalismo, un’adeguata tutela
della riservatezza, dell’onore e della dignità delle persone e delle Istituzioni.
Il maggior presidio della libertà e del ruolo della stampa e dell’informazione è riposto nella qualità dell’impegno degli operatori e delle testate, nella loro professionalità, nel rigore nel controllo delle fonti e nel distinguere nettamente la notizia dal commento e dall’opinione perché se il diritto di critica deve essere tutelato non così la diffusione di informazioni non fondate. Ciò deve discendere da un grande senso di responsabilità da riconoscere e proiettare nel proprio modo di lavorare. Sempre in tutti coloro che esercitano quotidianamente il diritto dovere di informare – ben più del diritto alla libertà di pensiero e di espressione - deve esserci la consapevolezza del loro potere nel contribuire a formare l’opinione pubblica e nel favorire o danneggiare gruppi e persone.
Con questo spirito, nel riaffermare in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, l’impegno delle Istituzioni a favore di questo principio fondamento di democrazia, sviluppo e pace, plaudiamo alle iniziative in programma per mantenere viva l’attenzione delle problematiche di un settore in continua e rapida evoluzione.

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