Libia: gli insorti pronti al cessate il fuoco in cambio dell’esilio del Rais

Sul fronte più strettamente militare, le forze fedeli a Gheddafi hanno sferrato un attacco contro la città di Misurata con carri armati, mortai e lanciarazzi. I ribelli libici intanto stanno concentrando le loro forze nella città di Ajdabiya, in Cirenaica, con l'obiettivo di lanciare una controffensiva per riconquistare Brega. Ma non ci sono notizie di prima mano: gli insorti hanno vietato ai reporter ma anche ai semplici civili di raggiungere la città. A due settimane dall’inizio della missione di Odissea All’Alba continuano i raid notturni della Nato, che secondo la Bbc nelle ultime ore avrebbero fatto anche almeno 7 vittime civili. Ma è sulla scacchiera della diplomazia che gli occhi del mondo sono puntati. La mossa vincente potrebbe giocarsi a Londra, dove sono in corso i colloqui con il ministro degli Esteri e uomo chiave di Gheddafi, Koussa e dove pare sia arrivato anche un emissario del figlio del colonnello per negoziare un salvacondotto per il padre. Sul prosieguo delle azioni militari, vista la situazione di stallo al fronte, la coalizione è divisa e gli Stati Uniti intiepidiscono il dibattito sull’ipotesi di armar egli insorti. In una conferenza stampa a Bengasi, i ribelli si sono dichiarati disponibili a un “cessate il fuoco” in cambio di un esilio di Gheddafi. Subito dopo è iniziato l’attacco a Misurata.

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