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Libia: raid “chirurgici” della Nato per evitare scudi umani

6 apr 2011
A cinque giorni dal passaggio dalla missione "Odissey Down" alla "Operation Unified Protector", le forze alleate hanno rafforzato la No-fly zone e si sono mosse con determinazione per proteggere la popolazione civile libica. Lo ha ribadito la Nato che ha sottolineato la presenza di scudi umani a difesa dei carri armati a Misurata. Il contrammiraglio Russ Harding, vicecomandante della Operation Unified Protector, ha spiegato che l’Alleanza sta operando in maniera chirurgica proprio per evitare di colpire i civili. Nelle ultime 24 ore, a Misurata, sono stati attaccati e colpiti mezzi pesanti.

Monica Fabbri

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