Libia: il Venezuela si propone come negoziatore. Dalla Francia il primo no

Libia: il Venezuela si propone come negoziatore. Dalla Francia il primo no.
Il Venezuela cerca una soluzione negoziata al conflitto in Libia. E la lega Araba sembra vedere con interesse il piano di Chavez, di inviare una commissione internazionale per parlare con entrambe le parti. Questo mentre si avvicina al 20esimo giorno la rivolta in Libia contro il colonnello Gheddafi. Si combatte a Brega, dove gli aerei del colonnello bombardano i pozzi di petrolio e navi da guerra americane si avvicinano alla costa libica. L'Unione Europea decide per il congelamento dei beni del rais e triplica gli aiuti umanitari alla Libia che salgono da 10 a 30 milioni di euro, mentre la Corte penale internazionale ha aperto un'inchiesta per crimini contro l'umanità. Gheddafi non molla. Il rischio di una instabilità permanente della Libia si fa forte, ma la comunità internazionale, che non vuole replicare né l'Iraq né l'Afghanistan, prende tempo e accantona di fatto l'ipotesi di una no fly zone, valutata, all'inizio della crisi, con un certo calore. L'Alleanza "prende atto" degli appelli degli insorti che hanno chiesto l'intervento di forze aeree straniere. Ma ricorda anche che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha dato per il momento alcun mandato per il ricorso a operazioni di tipo militare in Libia.

Sonia Tura

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