L’elicottero – un R44, del valore di 600.000 euro - era stato individuato tempo fa dai finanzieri di Livorno in un aeroporto dell’Isola d’Elba. Il pilota, un commercialista romano di 42 anni, era giunto sull’isola del Tirreno per una breve vacanza. Sulla coda dell’aeromobile la sigla identificativa di San Marino; particolare che ha attirato l’attenzione delle Fiamme Gialle. L’elicottero è risultato intestato a una società del Titano, ma secondo gli inquirenti il proprietario era proprio il commercialista italiano; che lo avrebbe utilizzato quasi sempre fuori San Marino. All’uomo sono state contestate violazioni al testo unico sulla normativa doganale e alla legge sull’IVA. I velivoli immatricolati all’estero – infatti – possono utilizzati in Italia per un periodo non superiore a 6 mesi nell’arco di un anno. “Questo elicottero invece – afferma il comandante del reparto aeronavale della finanza di Livorno – ha sostato in territorio nazionale per oltre 12 mesi; praticamente è stato importato in Italia, senza sottostare agli obblighi doganali e al pagamento dell’IVA”. Da qui il sequestro. Il GIP di Livorno ha confermato la misura cautelare; cassata un’istanza di dissequestro presentata dalla società sammarinese, formalmente proprietaria del velivolo. “Ho appreso questa notizia da fonti di stampa – afferma il segretario di Stato Antonella Mularoni -; quel che è certo è che le norme vanno rispettate da tutti; quando qualcuno immatricola un velivolo a San Marino deve conoscere e ottemperare le regole del Paese dove va ad utilizzarlo”. L’autorità per l’aviazione civile – che opera sotto la supervisione della segreteria agli esteri – si rivolgerà probabilmente all’avvocatura dello Stato, per avere delucidazioni e decidere il da farsi.
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