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Mascherine e igienizzanti: i 10 errori da non fare

7 nov 2020
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Da qualche mese, ogni giorno, milioni di persone utilizzano continuamente mascherine e gel igienizzanti per le mani, due validi alleati per difendersi dal Covid, ma il rischio è di farne un uso errato, non salvaguardando a sufficienza la nostra salute.

Ecco di seguito i 10 errori più comuni:

IGIENIZZANTI PER LE MANI

1. Non verificare la composizione del prodotto. Gli esperti raccomandano di accertarsi sempre delle caratteristiche sull’etichetta, e di utilizzare quelli che contengono almeno una concentrazione alcolica tra il 60% e il 95%. Occorre sempre fare attenzione alla marca e alla tipologia: alcuni igienizzanti sono stati ritirati dal mercato per i loro effetti potenzialmente nocivi.

2. Mescolare più prodotti insieme, pensando di ottenerne uno più potente poiché si corre il rischio di esporsi a prodotti pericolosi che si formano durante la miscelazione, comportando gravi rischi di intossicazione. E’ inoltre importante arieggiare frequentemente i locali perché i prodotti disinfettanti contengono spesso sostanze volatili che possono provocare irritazione e tossicità

3. Applicare il prodotto sulla pelle umida poiché l’alcol a contatto con l’acqua agisce con minore intensità.

4. Non sfregare a lungo le mani. Le regole per una corretta igienizzazione sono le stesse del lavaggio delle mani: almeno trenta secondi, il tempo necessario secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) affinché il disinfettante si assorba completamente.

5. Non distribuire il liquido correttamente. E’ importante disinfettare le mani con attenzione, cospargendo bene il prodotto, senza tralasciare nessun punto (tra le dita, unghie, polsi, palmi e dorsi) e fare attenzione a fiamme e candele. Gli igienizzanti sono prodotti a base di alcol e dunque infiammabili. Date sempre qualche secondo al liquido, in modo che l’alcol evapori, prima di rimettervi all’opera ed evitate di avvicinarvi a fiamme libere per almeno trenta minuti dopo l’applicazione.

6. Non igienizzare le mani nel momento giusto: bisognerebbe farlo di frequente e sempre prima di mangiare. E’ importante inoltre farlo: prima di toccarsi occhi/naso/bocca (per esempio per fumare, lavare i denti, etc.), di mangiare, di assumere farmaci o somministrarli ad altri. Dopo aver frequentato luoghi pubblici, toccato altre persone, maneggiato spazzatura, utilizzato bancomat o soldi

7. Sostituire il lavaggio di mani con gel igienizzanti. Quando possibile è sempre meglio preferire un lavaggio con acqua e sapone. L’igienizzante è solo un sostitutivo nelle situazioni in cui non si ha un rubinetto a portata di mano e lavarsi le mani rappresenta ancora lo strumento di prevenzione delle infezioni più efficace che ci sia.

8. Non idratare le mani, gli igienizzanti uccidono anche i «batteri buoni» e possono irritare la pelle. Utilizzare creme idratanti ed emollienti per aiutare la pelle a ritrovare il suo naturale equilibrio. Fare attenzione alle mani lesionate o che presentano ferite

9. Utilizzare questi prodotti per la disinfezione delle superfici, per le quali invece esistono prodotti specifici. E’ importante sanificare gli oggetti toccati più spesso, come scrivania, cellulare, computer ma attenzione alle soluzioni alcoliche, specialmente sul display.

10. Non conservare gli igienizzanti nel modo giusto. Oltre a seguire le indicazioni del produttore è importante evitare i posti troppo caldi, perché il calore potrebbe disattivarlo e renderlo meno efficace. Controllare la data di scadenza.

MASCHERINE

1. Indossare la mascherina senza lavarsi le mani con acqua e sapone o averle igienizzate con soluzione alcolica

2. Indossare la mascherina toccando la parte interna anziché utilizzare gli elastici o i legacci

3. Non posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento

4. Non accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna)

5. Utilizzare troppo a lungo stessa mascherina; più si frequentano luoghi affollati più la mascherina si può contaminare e va cambiata

6. Sopravvalutare questo dispositivo che deve essere sempre accompagnato dalle altre misure, in particolare dal distanziamento. Questo perché la mascherina non ci protegge gli occhi, un altro punto sensibile per il contagio

7. Non effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani dopo avere maneggiato una mascherina usata.

8. Non conservare correttamente la mascherina quando non la stiamo indossando, poiché può contaminarsi. Tenerla sul braccio, in tasca, in borsa o su ripiani non è igienico. Sarebbe utile portare con se un piccolo sacchetto di plastica, come quello dei surgelati, dove riporla, piegata con la parte che va sulla bocca all'interno.

9. Non detergere correttamente le mascherine riutilizzabili, che vanno lavate a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina;

10. Non verificare la provenienza delle mascherine chirurgiche, che non sono tutte uguali: meglio utilizzare una mascherina certificata che si riconosce dal codice 'RN14683' a norma Uni, stampato sulla scatola. Per le maschere Ffp2 e Ffp3, importante ricordarsi di usare quelle senza la valvola e non pensare che questa mascherina è più potente e si possa evitare il distanziamento


Benedetta de Mattei


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