Massacro in Libia, Al Arabiya: "10mila morti"

Massacro in Libia, Al Arabiya: "10mila morti".
Sono state costruite le fosse comuni in cui vengono seppelliti i morti in riva al mare a Tripoli. Ci sono almeno 10.000 vittime e 50.000 feriti in Libia: lo scrive Al Arabiya su Twitter, citando un membro della Corte penale internazionale dell’Aja. L'alto commissario per i Diritti umani dell'Onu ha chiesto l'immediata apertura di un'inchiesta per crimini contro l'umanità. Il è Paese spaccato in due: il regime controlla ancora Tripoli, ma ha perso ormai la Cirenaica. L’aeroporto di Malta ha detto no all'atterraggio dell'aereo con a bordo Aisha Gheddafi. Anche la città di Misurata, sulla costa occidentale della Libia e a est di Tripoli, sarebbe ora sotto il controllo dei manifestanti anti-Gheddafi. Lo riferisce il canale in lingua inglese di al Jazira. Il governo libico non cede alle proteste, mentre aumenta la tensione nei Paesi del Golfo: il regime di Gheddafi rimane determinato a reprimere la rivolta in corso, nonostante le condanne da parte della comunità internazionale. La morsa si stringe anche nei confronti della stampa: i giornalisti entrati illegalmente nel Paese, ha dichiarato il vice-ministro degli Esteri Khaled Kaim, saranno considerati "fuorilegge", "come se collaborassero con Al Qaida". La stessa rete terroristica ha annunciato di aver costituito un emirato nell'Est del paese.

Valentina Antonioli

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