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Maxi operazione della GdF di Rimini. Richiesta l’estradizione per Marco Bianchini da stasera in carcere a San Marino

16 gen 2012
Tra i nomi eccellenti coinvolti nell'operazione, denominata 'Criminal Minds', c’è quello di Marco Bianchini. Ma questa volta la Karnak, la chiacchierata industria sammarinese specializzata in prodotti per l'ufficio, non c’entra nulla. Ancora una volta sono i rapporti tra San Marino e la criminalità organizzata a fare riflettere. L’imprenditore sammarinese, titolare della finanziaria Fingestus, si avvaleva infatti dell’attività di due soggetti di origine campana, che avevano contatti diretti con il clan camorristico dei Gallo Cavalieri di Torre Annunziata e che utilizzava per l’attività di recupero crediti. Qualcosa di più di due semplici guardaspalle, se è vero che presenziavano anche al consiglio di amministrazione della finanziaria. Alla quale circa due anni fa si rivolse, ed è tutto partito da qui, un imprenditore anconetano, protestato e fallito. Bianchini gli propose di fare ottenere la cifra tramite un prestanome, ma con interessi talmente alti che si arrivò allo scontro. L’asso da novanta sui cui poteva contare l’imprenditore sammarinese, il clan più potente della fascia vesuviana, convinse il marchigiano a lasciar perdere i guardaspalle e passare alle vie legali. Presentò denuncia alle procure di Ancona, Rimini e San Marino. In Repubblica però un gendarme avvisò della denuncia Bianchini che ha quindi contattato un gruppo di albanesi, a loro volta impiegati in traffici legati alla droga e alla prostituzione in night club di Misano, che commerciavano in integratori in alcune palestre e che potrebbero essere tra i responsabili della morte del bagnino bodyguard riminese, avvenuta nel’estate del 2010. Insomma, l’indagine si ramifica in più filoni e finisce per coinvolgere un avvocato del Foro di Rimini, Guglielmo Guerra, l’ex direttore di una finanziaria sammarinese, Daniele Tosi, due imprenditori marchigiani e due bodyguard, uno dei quali molto noto in riviera, Roberto Fonti, Salvatore Vargiu, titolare di una società di investigazioni e dossieraggio, il Cio, che in passato ha operato a San Marino avvalendosi anche della collaborazione illegale di alcuni esponenti delle forze dell’ordine, un sottoufficiale della guardia di finanza, che forniva illegalmente informazioni alla società. Ricapitolando, una operazione complessa che si presenta come un intricato intreccio di filoni investigativi. Sullo sfondo il preoccupante insediamento della criminalità organizzata a San Marino. Nel video l’intervista a Gianfranco Lucignano (Colonnello della Guardia di Finanza di Rimini)

Sara Bucci

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