LIBERTÀ E PARITÀ

"Media and Gender", oltre gli stereotipi: un convegno internazionale di studi all'Unirsm

Smartphone, televisione e carta stampata riempiono le nostre giornate e ci bombardano di informazioni. Uno specchio della società che a volte può essere deformato e pericoloso, a volte può essere efficace e illuminante. I media influenzano il modo in cui pensiamo noi stessi e l'identità di genere e per questo il tema assume una grande rilevanza. Proprio attraverso i media si diffondono le rappresentazioni di genere e i loro cambiamenti. A volte positivamente, con libertà di espressione individuale maschile, femminile, non binaria o Lgbtq+, a volte negativamente, con modelli forzatamente incasellati in stereotipi ormai polverosi. "Sicuramente dei passi avanti li abbiamo fatti - argomenta Geraldina Roberti, professoressa di sociologia all'Università dell'Aquila -. La rappresentazione della femminilità è molta più ricca del passato, grazie a nuove figure come le influencer. In molti casi però rischiano di cadere in stereotipi che invece andrebbero superati".
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Questi e tanti altri i temi affrontati nella due giorni dagli interventi di 30 accademici, provenienti da Roma, Madrid, Londra e non solo. Un'iniziativa curata dal Dipartimento di Scienze Umane e da quello di Storia dell'Unirsm. Approfondimenti e analisi del rapporto tra media e gender, sia sull'asse temporale – dove si è parlato ad esempio dell'evoluzione dell'immagine della donna sulle riviste, in televisione e anche nella canzone italiana – sia sull'asse geografico. "Abbiamo discusso molto - spiega Maria Elena D'Amelio, curatrice del Convegno - su come il femminismo e il post-femminismo vengono visti in maniera diversa in Paesi diversi, occidentali ed orientali ad esempio. Relatori dalla Cina e dalla Turchia ci hanno spiegato che concetti come gender equality, femminismo e post-femminismo vengono reinterpretati e adattati a quel tipo di cultura".

Nel video le interviste a Geraldina Roberti (professoressa di sociologia all'Università dell'Aquila) e Maria Elena D'Amelio (curatrice del Convegno - Unirsm)

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