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Melchiorre Delfico e l'omeopatia: il convegno al Teatro Titano

L'appuntamento realizzato per celebrare il ruolo del filosofo che visse sul Titano

di Giacomo Barducci
27 nov 2021

Una figura fondamentale per il ruolo dell'omeopatia. Melchiorre Delfico, filosofo ed economista teramano, che ha trascorso parte della sua vita a San Marino ha fornito l'impulso decisivo per la traduzione in italiano delle opere di Hahnemann sull'omeopatia. L'illuminista abruzzese è stato anche un autorevole riferimento per Francesco Romani, considerato il caposcuola dell'omeopatia a Napoli.

"Melchiorre Delfico è stato un patriota, filosofo, eclettico, che riesce a capire prima di altri come questo medico tedesco Hahnemann avesse delle novità - spiega Francesco Negro, medico omeopata - e allora inizia con la chimica, poi il passo verso l'omeopatia, visto che era stato credibile come chimico, viene riconosciuta anche interessante la sua nuova idea, quella appunto dell'omeopatia". 

"L'omeopatia - aggiunge Francesco Negro - non è che curi tutto, voglio essere ben preciso, non esiste una medicina capace di curare tutto. È però una svolta diversa di vedere l'uomo in un'altra maniera. Vedere cioè l'uomo come persona, cercare di medicalizzarlo il meno possibile, accettare la sua libertà di cura ed espressione, ed è un modo di vedere l'altro non considerando che sia il protocollo di una malattia ma una malattia inserita in un individuo".

Nel servizio l'intervista a Francesco Negro (Medico Omeopata) 





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