Dopodomani, ad una settimana esatta dalla morte, i funerali di Matteo Sciutti, il 18enne sammarinese deceduto per un incidente stradale alle 4 di mercoledì mattina, quando la sua Golf si e’ schiantata lungo la superstrada all’altezza di Serravalle. L’autopsia, eseguita dal patologo Pier Paolo Balli, avrebbe stabilito, come causa della morte, un tremendo trauma al cranio posteriore. Per i risultati degli esami tossicologici invece, si dovrà attendere ancora qualche settimana.
E’ invece tornato a casa l’amico di Matteo, Stefano Diana di Verucchio rimasto ferito e dimesso sabato scorso dall’ospedale sammarinese. Stefano, testimone oculare dell’incidente, non ricorderebbe nulla dell’accaduto, un vuoto di memoria conseguenza diretta del trauma cranico subito. Resta dunque misteriosa la dinamica dell’incidente che e’ costato la vita al sammarinese. Il Commissario della Legge Alberto Buriani ha disposto una ulteriore perizia per stabilire le cause del sinistro e sta valutando tutte le possibilità. Attualmente non è prospettato l’eccesso di velocità, così come non era imprevista la presenza dell’Apecar di cui tanto si e’ discusso. Quindi, nonostante la potente e veloce Golf 16 valvole e nonostante il lungo rettilineo appena imboccato, Matteo non stava correndo. La strada, bagnata dalla pioggia, a quell’ora non era di certo trafficata. Eppure, inspiegabilmente, dopo avere percorso una curva a destra e avere imboccato il lungo rettilineo che porta a Serravalle, l’auto del giovane sembra essere impazzita, è uscita di strada, l’urto contro una pianta l’ha quasi disintegrata ed è ricaduta pochi metri più in là, fra le panchine del parco Laiala.
E’ invece tornato a casa l’amico di Matteo, Stefano Diana di Verucchio rimasto ferito e dimesso sabato scorso dall’ospedale sammarinese. Stefano, testimone oculare dell’incidente, non ricorderebbe nulla dell’accaduto, un vuoto di memoria conseguenza diretta del trauma cranico subito. Resta dunque misteriosa la dinamica dell’incidente che e’ costato la vita al sammarinese. Il Commissario della Legge Alberto Buriani ha disposto una ulteriore perizia per stabilire le cause del sinistro e sta valutando tutte le possibilità. Attualmente non è prospettato l’eccesso di velocità, così come non era imprevista la presenza dell’Apecar di cui tanto si e’ discusso. Quindi, nonostante la potente e veloce Golf 16 valvole e nonostante il lungo rettilineo appena imboccato, Matteo non stava correndo. La strada, bagnata dalla pioggia, a quell’ora non era di certo trafficata. Eppure, inspiegabilmente, dopo avere percorso una curva a destra e avere imboccato il lungo rettilineo che porta a Serravalle, l’auto del giovane sembra essere impazzita, è uscita di strada, l’urto contro una pianta l’ha quasi disintegrata ed è ricaduta pochi metri più in là, fra le panchine del parco Laiala.
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