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Merlini (CSdL) sulla sentenza d'appello: “Un pugno nello stomaco per le persone oneste”

10 mar 2022

“Prosciolti quasi tutti gli imputati politici. Non proprio una bolla di sapone ma un colpo di spugna molto consistente, sì. E' un bel messaggio quello che viene mandato al Paese?” La CSdL guarda con rammarico agli esiti dell'appello del processo Conto Mazzini. “Un pugno nello stomaco per le persone oneste”, tuona il Segretario Generale Enzo Merlini. “I reati ci sono ma nessuno paga” - incalza Giuliano Tamagnini. “Quando ci sono prescrizioni – si è detto - si assiste alla negazione della verità e della certezza della pena”. “Ancor più grave – aggiunge Merlini – il fatto che emerga la movimentazione di 170 milioni illeciti e ci si debba accontentare della confisca di soli 8-9 milioni. Come si fa a non arrabbiarsi? – si chiede –, quel modo di operare era strutturale”, e punta il dito su forze politiche che anziché tacere danno letture fuorvianti dei fatti.

Alla domanda se la politica abbia fatto tutto il possibile affinché questo processo si concludesse in maniera seria, il segretario confederale William Santi risponde con un no deciso, “si poteva fare di più e meglio – osserva – l'esito getta nello sconforto e nella rassegnazione i cittadini facendo, capire che qualcuno se la cava sempre”.

Spazio anche alla guerra in Ucraina nell'appuntamento informativo della Confederazione del Lavoro: la Csu organizza per questo sabato, 12 marzo una nuova marcia della pace con ritrovo alle 15.30 nel Piazzale Ex Stazione di Città e poi in corteo fino al Pianello. “Lì insieme per dare voce e sostegno agli amici della comunità ucraina” – anticipa Santi. “Non c'è alternativa alla pace”, scandisce infine perentorio Giuliano Tamagnini.





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