Messico: aumentano i morti, accertati quasi 300

Sono quasi trecento i morti del terremoto del Messico, mentre la terra trema ancora.
Alle 5.30 ora locale di questa mattina, una scossa di magnitudo 5.5 con epicentro El Dorado, nel sud ovest del Paese, ha riportato la paura, mentre si scopre che Frida, o Frida Sofia, non è mai esistita. Per due giorni il mondo si è fermato per seguire con fiato sospeso la vicenda di una bambina che non è mai stata sotto le macerie della scuola Enrique Rebsamen, nella parte meridionale di Città del Messico. E, soprattutto, che non è mai esistita. Eppure tutti in Messico, autorità e media compresi, si erano autoconvinti col passare delle ore.
La mobilitazione era stata generale per salvare "quell'ultima bambina" rimasta intrappolata tra i muri crollati della scuola. Il soccorritore Raúl Rodrigo Hernández Ayala, per esempio, aveva detto ieri ai giornalisti che "sì, la bimba è viva, da segni di vita". Altri hanno addirittura dichiarato di averla sfamata con un po' di latte. Altri ancora giuravano di aver parlato con lei. Nel catastrofico terremoto del 1985 (oltre 10mila vittime), ci fu una storia molto simile. Allora il Paese si fermò per seguire la storia di Monchito, un bambino di 9 anni, anche lui "intrappolato sotto le macerie" e anche lui mai esistito. 
Le immagini della Terra scattata dai satelliti potrebbero prima o poi dare una mano per prevedere i terremoti, secondo l'Ingv che promuove una ricerca con le Università di Cassino e dell'Aquila.
Nel video in collegamento Prof. Michele Saroli, Università Cassino

VA

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