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Monte Andreino: l'area tornerà allo Stato

1 giu 2006
Monte Andreino: l'area tornerà allo Stato
Nessuna colata di cemento su Monte Andreino. E’ questo l’esito del confronto tra i Segretari di Stato Venturini, Mularoni, Felici e Andreoli e l’impresa edile Ces, che, forte di una delibera del 1992, aveva ottenuto il diritto di edificare un Centro Feste, in cambio della costruzione di un opera pubblica e dell’abbattimento dei capannoni, che sorgevano proprio di fronte all’area destinata alla nuova struttura. Dal 1992 ad oggi non si era dato corso alla convenzione, anche perché l’ufficio urbanistica non aveva mai approvato il progetto per la costruzione del Centro Feste. La Ces, dopo aver vinto la causa in Tribunale, oggi avrebbe carta bianca per iniziare i lavori. Nel marzo scorso, però, una delibera dell’Esecutivo, affidava ai 4 Segretari di Stato presenti all’incontro il compito di valutare la possibilità per una modifica dell’utilizzo urbanistico dell’area e il risultato della trattativa è stato positivo. “Abbiamo convenuto - spiega il responsabile politico del territorio Giancarlo Venturini - che questa zona, come dicono l’associazione micologica e le diverse forze politiche, è pregevole, interessante e importante. Il
Governo, dopo avere avviato un progetto di riqualificazione dell’area con la sistemazione dei campi di calcio e la demolizione dei capannoni, vuole la proprietà di quei 33mila metri di terreno, di cui 21mila già destinati a zona servizi. La Ces ha dichiarato la propria disponibilità all’accordo ed ora si stanno trattando gli aspetti tecnici. 'L’area - assicura Venturini - verrà recuperata e valorizzata, utilizzandola come parco o come espansione degli impianti sportivi e in questo senso si sta recuperando il vecchio progetto Kippar, che prevedeva la creazione di un campo di calcio.

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