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È morto ieri sera nel reparto di terapia intensiva Evaristo Fabbrucci

17 ott 2009
L’operaio 59 enne di Rimini è morto per arresto cardiaco nel reparto di terapia intensiva del Bufalini di Cesena. La sue condizioni erano subito apparse gravissime dopo che martedì pomeriggio alla Titancall di Galazzano gli era franato addosso parte di un carico di materiale ferroso, del peso di 300 chili, sospeso in aria mediante un cavo. Il Cavo si era spezzato proprio mentre l’uomo lo stava maneggiando da sotto. Nell’infortunio aveva riportato un gravissimo trauma cranico con emorragia cerebrale e dopo il trasferimento dall’ Ospedale di Stato, era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Il Bufalini ha confermato la morte per arresto cardiaco, quando ancora era sotto osservazione in attesa di dichiararne la morte cerebrale. Ora si aprirà tutta la vicenda giudiziaria legata all’ infortunio sul lavoro e soprattutto prende corpo l’ipotesi di omicidio colposo. Pesante la denuncia della Csu nei confronti della Titancall, secondo cui Fabbrucci lavorava in nero. Inoltre, nella stessa azienda circa 10 anni fa, ricordano i sindacati, era avvenuto un incidente a seguito del quale, alcuni anno dopo, il lavoratore era deceduto. i sindacati hanno chiesto di fare luce sull’ episodio per verificare le responsabilità. Allo stesso tempo potenziare i controlli e inasprire le sanzioni. L’ultima morte bianca a San Marino, risale al 2005, quando Pierino Leurini, 61 enne riccionese, precipitò da un ponteggio a Fiorina.

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