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Nel passaporto anche le impronte digitali

19 ott 2004
Quello sammarinese e’ un passaporto all’avanguardia. Il sistema adottato dal Titano infatti, permette di inserire i dati biometrici del proprietario, grazie ad un microchip.
Finora l’Icao, l’organizzazione del traffico aereo che conta la Repubblica tra i suoi stati membri, ha suggerito di prevedere – nel passaporto – un chip contenente le caratteristiche del viso del proprietario e il sistema sammarinese e’ già pronto per ricevere, oltre a questi dati, anche le impronte digitali. E’ di ieri la proposta lanciata dai Ministri dell’interno di Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna di contenere, nei passaporti europei, anche i dati biometrici del titolare, vale a dire impronte digitali ed iride, a partire dal 2006. E mentre il vecchio continente sta lavorando al nuovo passaporto elettronico, San Marino e’ già in grado di ampliare il suo microchip includendo tutte le caratteristiche fisiche di identificazione. La lotta al terrorismo passa anche attraverso una identificazione più sicura di chi viaggia da un paese all’altro. Ed è bene ricordare che il passaporto e’, prima di tutto, un documento di viaggio e di soggiorno, dunque soggetto alle regole di sicurezza che un Paese si è dato. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno chiesto a 26 Paesi, tra cui anche la Repubblica di San Marino, di mettere a punto, entro il 26 ottobre di quest’anno, un tipo di passaporto che contenga informazioni biometriche in grado di essere lette da uno scanner. E il Titano si presenta all’appuntamento con le carte in regola.

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