Nello stipendio di maggio non ci saranno tagli agli stipendi dei dirigenti pubblici

Ciò che è certo è che gli stipendi che verranno erogati ai dirigenti pubblici il prossimo 27 maggio non risentiranno dei tagli – da un minimo di 320 ad un massimo di 880 euro – previsti dal decreto. Gli uffici preposti hanno evidenziato difficoltà nell'applicazione, visti i tempi stretti, ed i sindacati hanno chiesto ed ottenuto di “fermare le bocce” per poter concertare modifiche. A confermarlo è lo stesso Segretario di Stato Zanotti. Il testo definitivo dovrà in ogni caso essere ratificato dal Consiglio entro il 30 luglio, pena la decadenza.
Tra le categorie interessate quella di 13 primari dell'Iss che – riferisce la dottoressa Miriam Farinelli, primario di Ostetricia e Ginecologia – sono in “vigile attesa”. Tuttavia è già chiaro – precisa Farinelli – che nella sua stesura originaria il decreto va nella direzione opposta rispetto all'obiettivo di rendere appetibile la professione in Repubblica “in modo tale che il nostro Ospedale possa vivere ed avere linfa nuova”. Le decurtazioni previste dal decreto verrebbero, per così dire, “restituite” in base agli obiettivi raggiunti ma gli obiettivi non sono stati definiti. C'è dunque preoccupazione tra i primari ma “se c'è volontà – conclude - siamo dell'avviso che tutto si può fare e possiamo venirci incontro l'un l'altro”. La partita, dunque, è ancora aperta e il risultato finale è tutt'altro che scontato.

l.s.

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