No-fly zone su Libia: pronte Nato e UE, previa risoluzione ONU

No-fly zone su Libia: pronte Nato e UE, previa risoluzione ONU.
Terrore a Ras Lanuf: per tutto il giorno bombe dal cielo, raid via mare. Violenza a Zawiya, di nuovo in mano al regime: brutali gli arresti. Mentre il figlio di Gheddafi dice: non ci arrenderemo mai.
Si negoziano strategie di intervento: l’UE vara nuove sanzioni, estendendo il blocco dei beni ad altre entità finanziarie chiave. Con una risoluzione, il Parlamento chiede a tutti i governi dell’Unione di riconoscere nel Consiglio Nazionale di Transizione il rappresentante ufficiale dell’opposizione. Dopo il sì di Parigi, frena Frattini: “Sia l’UE a decidere: gli stati riconoscono gli stati, non i singoli gruppi”. Italia che dice no anche alla proposta dell’Eliseo di “bombardamenti aerei mirati”. E sulla no-fly zone è la Nato a fare da eco a Strasburgo: sì alla sua istituzione, ma non prima di un pronunciamento dell’ONU. Al vertice, il segretario Rasmussen decreta di potenziare lo schieramento navale in acque libiche e ipotizza un controllo rinforzato sull’embargo, previa, ancora, una risoluzione ONU”. Alla vigilia del summit dei capi di stato, il presidente UE anticipa: “Gravi conseguenze per i chi viola diritti. Gheddafi lasci il potere”. Sul fronte umanitario, è allarme dal Comitato Internazionale della Croce Rossa: “Vittime in aumento. E’ guerra civile”. E denuncia: “Ad ovest - la zona più colpita - nessun accesso agli aiuti”.

Annamaria Sirotti

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