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"Non mollate mai", la lezione di Tokyo nelle parole degli atleti sammarinesi ricevuti in Udienza dai Capitani Reggenti

A Palazzo emozione ed orgoglio "l'identità di sentirsi nazione nel mondo"

di Sara Bucci
23 ago 2021

Nella Sala del Consiglio Grande e generale, a Palazzo, l'udienza è stata l'occasione per rivivere le emozioni di Tokyo 2020 e per condividere l'orgoglio di sentirsi identità di nazione nel mondo. Ed è forte il sentimento di gratitudine, sottolineato dal Segretario allo sport Teodoro Lonfernini, che presenta tutti gli atleti della delegazione, non solo i medagliati Alessandra Perilli, Gian Marco Berti e Myles Amine Mularoni, che siedono accanto al trono reggenziale con la medaglia al collo, con l'aria di chi finalmente ci crede e con la voglia di condividere con la famiglia, supporto e conforto, con un percorso che è spesso in salita, con le istituzioni che rappresentano un paese del quale hanno sventolato orgogliosi la bandiera.



“Le vostre gesta siano esempio per le nuove generazioni” dice alle fine di un discorso accorato Gian Primo Giardi, il presidente Cons parla di fatica, determinazione e orgoglio mescolando sport e vita. “Grazie per questo traguardo che rimarrà scritto negli annali della nostra Repubblica - dicono i Capitani Reggenti - e che oggi assume un significato del tutto particolare, un messaggio ed una testimonianza importanti in questo momento sicuramente non facile”. Ed è sull'insegnamento più grande che arriva dai giochi che insistono Alessandra Perilli e Gian Marco Berti. Perché tutte le storie che filtrano dai cinque anelli hanno qualcosa da insegnare e i due atleti sammarinesi invitano a non mollare mai, a crederci sempre. Un messaggio intenso, che fa assumere un significato ancora più profondo a quella medaglia al merito che è stata loro conferita a fine udienza.

Nel video l'intervista ad Alessandra Perilli e Gian Marco Berti




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