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Nozze gay, Australia: Alta Corte dice no

12 dic 2013
Nozze gay, Australia: Alta Corte dice no
Nozze gay, Australia: Alta Corte dice no
L'Alta corte australiana dice no alle nozze gay, pochi giorni dopo la celebrazione delle prime unioni omosessuali nella capitale Canberra. Oggi sulla legalizzazione dei matrimoni tra lo stesso sesso è atteso il pronunciamento del Parlamento.
Passo indietro dell'India, che ieri ha riportato in vigore la legge che criminalizza i rapporti omosessuali. E la presidente del Partito del Congresso indiano, Sonia Gandhi ha vivacemente criticato oggi la sentenza con cui ieri la Corte Suprema ha reintrodotto la criminalizzazione dell'omosessualità cancellando un verdetto del 2009 dell'Alta Corte di Delhi. In un comunicato diffuso oggi, la leader di origine italiana ha sostenuto che "l'Alta Corte aveva saggiamente rimosso una legge arcaica, repressiva e ingiusta che incideva negativamente sui diritti umani". Contro la sentenza si sono espressi nelle ultime ore molti leader governativi, fra cui il ministro della Giustizia, Kapil Sibal, e quello delle Finanze, P. Chidambaram, il quale ha definito la sentenza "un ritorno al 1860", quando l'articolo 377, che indica l'omosessualità come reato, fu introdotto durante il dominio britannico nel Codice penale indiano. Nella sua presa di posizione la Gandhi ha infine auspicato che ora "il Parlamento prenda in mano il problema e sostenga il diritto costituzionale della vita e della libertà per tutti i cittadini dell'India, inclusi quelli direttamente colpiti dalla sentenza".

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