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Nuove nascite: l'ospedale di Stato in futuro potrebbe accogliere gestanti dalla provincia di Pesaro

7 gen 2016
Nuove nascite: l'ospedale di Stato in futuro potrebbe accogliere gestanti dalla provincia di PesaroNuove nascite: l'ospedale di Stato in futuro potrebbe accogliere gestanti dalla provincia di Pesaro
Nuove nascite: l'ospedale di Stato in futuro potrebbe accogliere gestanti dalla provincia di Pesaro - Lo prevede un accordo tra San Marino e la Regione Marche, ora al vaglio del Ministero italiano della...
Dopo i casi di donne in gravidanza morte di recente in Italia, cresce il dibattito sui punti nascita che su decisione del governo sono destinati a chiudere perché con meno di 500 parti all'anno. Così è già accaduto per quello di Novafeltria, con le gestanti che già da tempo si appoggiano su Rimini. Le Marche invece frenano sulla riduzione da 10 a 7 maternità. Nel frattempo in quest'ambito si potrebbero aprire nuove prospettive per l'ospedale di San Marino. “Quando si parla di punti nascita in Italia, la base di partenza su cui ragionare per un inquadramento tecnico della materia è costituita dagli esiti della Conferenza Stato Regioni e Unificata del 16 dicembre 2010”. Lo ricorda il direttore generale dell'Iss che i lavori di quella conferenza li ha seguiti attentamente. L'obiettivo della razionalizzazione dei punti nascita rientra proprio nell'accordo scaturito nell'occasione mirato ad assicurare “l'appropriatezza e la sicurezza del percorso nascita, di cui il parto è uno degli episodi finali, e la riduzione del taglio cesareo. Dal 2010 – spiega Bianca Caruso - la parola d'ordine diventa quindi 'rete' dei punti nascita, ponendo l'accento su determinati standard ospedalieri da garantire alle pazienti. In sostanza tra i fattori che fanno la differenza tra la sopravvivenza o meno di un punto nascita vi sono innanzitutto la soglia di almeno 500 parti annui, ma anche la disponibilità H24 di ginecologi, pediatri neonatologi ed ostetriche. Condizioni che insieme ad altre hanno già portato alla chiusura del punto nascita di Novafeltria ad esempio, e che ora sarebbero la discriminante per la riduzione da 10 a 7 reparti maternità nelle Marche. E proprio sulla regione limitrofa, San Marino potrebbe ben presto giocare un ruolo chiave in fatto di nascite. L'ospedale di Cailungo conta infatti meno di 300 parti all'anno – precisa ancora la Caruso - ma seppur carente nei volumi, in quanto ospedale di uno Stato risponde a tutti gli standard richiesti dal governo italiano. Di qui la possibilità di accogliere una parte di popolazione proveniente dal Pesarese, grazie ad un accordo tra segreteria di Stato alla Sanità e Regione ora al vaglio del Ministero della Salute italiano a cui spetta l'ultima parola. Solo un accenno al momento per un accordo sui parti con gli ospedali della Romagna, con cui tuttavia sono già da tempo in vigore altre intese per il trasporto in uscita di pazienti sammarinesi per particolari urgenze.

sp

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