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Manifesti sotto attacco: nuovi danneggiamenti ai manifesti referendari del Sì e del No

Si alzano tensione e toni del dibattito, dopo nuovi episodi di danneggiamento dei manifesti elettorali, imbrattati o rimossi. Condanna trasversale. La Commissione Pari Opportunità chiede la rimozione del manifesto che raffigura il ragazzo Down

di Annamaria Sirotti
15 set 2021

Scritte ingiuriose sui manifesti che invitano a votare Sì; strappati o staccati quelli che invitano a votare No. Intervengono corali le forze coinvolte. Da quelle per il Sì - Comitato Promotore, Unione Donne Sammarinesi, Noi Ci Siamo San Marino – una condanna trasversale rivolta “sia agli atti di rimozione dei manifesti del No, sia per le scritte ingiuriose sui manifesti del Sì che ieri – scrivono - ci hanno costretto a nuove affissioni”. Poi l'auspicio, perché il “dialogo democratico possa proseguire nel rispetto reciproco, nell’osservanza della legge e nella tutela di ogni opinione”. Dai social il consigliere di Rete Paolo Rondelli commenta: “chi commette questi atti non è contro l'IVG, ma contro le basilari regole della democrazia partecipata”, ricordando come questi fatti costituiscano reato penale e che l'area dei danneggiamenti sia controllata da telecamere.



E proprio nella Giornata internazionale della democrazia, il comitato per il No parla di: “amaro in bocca” – scrivono – nel vedere “solo i manifesti di una parte, perché quelli di chi la pensa diversamente sono stati strappati. La scelta di non sostituirli – scrive “Uno di noi” - perché il nudo metallo al posto dei manifesti sia già di per sé eloquente di quanto la verità possa essere la migliore testimonianza”. Sul contenuto dei manifesti, da giorni oggetto di polemica, replicano: “Se strumentalizzazione c’è stata, non è certamente del Comitato, che cercava di scuotere le coscienze in difesa del diritto alla vita di tutti, rispetto ad quesito referendario, che discrimina gli esseri non ancora venuti alla luce in ragione della esistenza o meno di “anomalie”.

E proprio rispetto al manifesto che raffigura un giovane Down sotto il claim “Io sono una anomalia”, la Commissione Pari Opportunità - raccolta la richiesta di numerose associazioni legate al mondo della disabilità - si rivolge a Commissione Elettorale, Segreterie agli Interni e alla Sanità per chiederne la rimozione in quanto – scrive - “lesivo e discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità”.




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