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Nuovi sviluppi dell’inchiesta sulla Rimini Yacht. Le Fiamme Gialle hanno posto i sigilli nelle sedi della società

3 giu 2010
Il tweet di Laura Boldrini
Il tweet di Laura Boldrini
Sequestrati documenti, fascicoli, e incartamenti nella sede della Rimini Yack, in via destra del Porto e in quella situata nella nuova darsena. Il blitz questa mattina. Una denuncia avrebbe portato all’operazione congiunta della Guardia di Finanza di Bologna con i Carabinieri di Rimini e la Capitaneria di Porto. Sono stati apposti i sigilli alle porte delle due sedi. Sotto sequestro anche alcune imbarcazioni. Sono stati ispezionati i veicoli usati dalla società, accusata di una truffa nel mercato delle imbarcazioni di lusso. Tutto ruoterebbe intorno a Giulio Lolli, il presidente della Rimini Yack che attraverso le sue società, e con la collaborazione di altre quattro persone, avrebbe rifilato una serie di truffe vendendo a più persone la stessa imbarcazione intascando così il doppio o il triplo del dovuto. Nelle truffe sarebbero finiti armatori e finanziarie che concedevano il leasing. Alcune società sammarinesi risultano essere vittime del raggiro messo in atto da Lolli. Sarebbero cinque le persone iscritte nel registro degli indagati. Di Giulio Lolli si sono perse le tracce. Si è dileguato con un portafoglio pieno di euro, secondo gli inquirenti milioni di euro.

Myriam Simoncini

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