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Obiettivo svolta culturale concezione disabilità: Attiva-Mente propone un'Istanza d'Arengo

Nel mondo oltre un miliardo di persone, circa il 15% della popolazione globale, vive con una qualche forma di disabilità

di Maria Letizia Camparsi
11 feb 2023

Non più una concezione della disabilità di tipo “medico” accompagnata da una visione risarcitoria, pietistica e di cura, ma una svolta culturale, accompagnata da una visione “sociale” focalizzata sul reale e pieno godimento dei diritti da parte delle persone con disabilità. Si riassume così la richiesta che Attiva-Mente presenta in un'istanza d'Arengo, sottoscrivibile fino al 31 marzo. Per l'associazione la definizione di disabilità coincide con quella dell'Oms: non è più da intendersi come una caratteristica, bensì è l'interazione negativa con il contesto, le barriere di diversa natura, a determinare gli effetti disabilitanti. Nel mondo oltre un miliardo di persone, circa il 15% della popolazione globale, vive con una qualche forma di disabilità, un dato destinato a salire per l'incremento di contesti di povertà estrema, conflitti armati, disastri ambientali e tendenza all'invecchiamento. Sempre più importante dunque il loro pieno accesso a tutti i diritti, come stabilisce la Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità, ratificata anche da San Marino. Nell'Istanza d'Arengo si chiede un cambio di paradigma e si propone la configurazione di un ente omnicomprensivo con cui rapportarsi: “Struttura presente ormai nella maggior parte degli Stati parte della Convenzione – fa notare Attiva-Mente – in Italia è stato istituito anche il Ministero della Disabilità, mentre a San Marino – conclude – ci si relaziona prevalentemente solo con l'ambito Sanitario e Socio Sanitario”.





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