DIRITTI

Obiettivo svolta culturale concezione disabilità: Attiva-Mente propone un'Istanza d'Arengo

Nel mondo oltre un miliardo di persone, circa il 15% della popolazione globale, vive con una qualche forma di disabilità

Non più una concezione della disabilità di tipo “medico” accompagnata da una visione risarcitoria, pietistica e di cura, ma una svolta culturale, accompagnata da una visione “sociale” focalizzata sul reale e pieno godimento dei diritti da parte delle persone con disabilità. Si riassume così la richiesta che Attiva-Mente presenta in un'istanza d'Arengo, sottoscrivibile fino al 31 marzo. Per l'associazione la definizione di disabilità coincide con quella dell'Oms: non è più da intendersi come una caratteristica, bensì è l'interazione negativa con il contesto, le barriere di diversa natura, a determinare gli effetti disabilitanti. Nel mondo oltre un miliardo di persone, circa il 15% della popolazione globale, vive con una qualche forma di disabilità, un dato destinato a salire per l'incremento di contesti di povertà estrema, conflitti armati, disastri ambientali e tendenza all'invecchiamento. Sempre più importante dunque il loro pieno accesso a tutti i diritti, come stabilisce la Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità, ratificata anche da San Marino. Nell'Istanza d'Arengo si chiede un cambio di paradigma e si propone la configurazione di un ente omnicomprensivo con cui rapportarsi: “Struttura presente ormai nella maggior parte degli Stati parte della Convenzione – fa notare Attiva-Mente – in Italia è stato istituito anche il Ministero della Disabilità, mentre a San Marino – conclude – ci si relaziona prevalentemente solo con l'ambito Sanitario e Socio Sanitario”.

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