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Oggi è la giornata contro la violenza alle donne. A San Marino c’è chi ha avuto coraggio di sottrarsi alla spirale di abusi

25 nov 2010
Violenza alle donne. A San Marino c’è chi ha avuto coraggio di sottrarsi alla spirale di abusi
Violenza alle donne. A San Marino c’è chi ha avuto coraggio di sottrarsi alla spirale di abusi
Per anni a San Marino non se ne è parlato. Come se la violenza contro le donne, qui, non fosse possibile. Nell’immaginario collettivo il Titano è un’isola felice, tutti si conoscono, e la possibilità che vicino a casa si consumino soprusi viene rigettata, quasi negata. La verità è che San Marino non è immune dalla violenza di genere. Parlano i numeri: 47 i casi in un anno. L’Authority Pari Opportunità ha fotografato la situazione dal 2008 al 2009. Ma nel dossier sono raccolti anche i dati degli ultimi tre anni. In circa la metà dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche, da parte del coniuge. Si tratta soprattutto di violenze fisiche e psicologiche. Poche quelle sessuali. Ma c’è anche una realtà sommersa che non va sottovalutata. La presidente dell’Authority si chiede quante siano, ancora, le donne che non hanno la forza di denunciare. Non è facile trovare il coraggio per uscire dalla spirale di abusi. La sua preoccupazione è che la crisi provochi nuove vittime, poiché l’assenza di sicurezze rischia di far aumentare i conflitti in famiglia. Ma Monica Michelotti vuole inviare un messaggio positivo. Ci sono donne che ce l’hanno fatta, quasi tutte si sono affidate nelle mani dei servizi sociali che le hanno prese in carico per un sostegno psicologico. Tutti possiamo dare il nostro contributo a questa battaglia di civiltà: denunciando, consigliando, uscendo dall’indifferenza. Prevenire significa informare. “E’ un lavoro di rete - spiega la Michelotti - che coinvolge polizia, pronto soccorso, servizi, tribunale. Ma è anche un lavoro sociale che si rivolge alla comunità”. Il segreto è parlarne, sempre di più. Ed educare, a partire dall’infanzia, al rispetto dell’altro.

Monica Fabbri

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