Logo San Marino RTV

ONU: entra in vigore il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. San Marino tra i firmatari

Il Titano è fra i pochi Paesi europei ad averlo ratificato. Giovedì prossimo la presa d'atto in Commissione Esteri e la relativa dichiarazione che poi verrà depositata alle Nazioni Unite

22 gen 2021
Sede ONU
Sede ONU

La strada da percorrere è ancora lunga. Il Titano può comunque rivendicare con orgoglio di aver fatto la propria parte. In Europa - oltre a San Marino - solo Austria, Irlanda e Malta hanno già firmato il documento delle Nazioni Unite; oltre, ovviamente, alla Santa Sede. Proprio oggi, a 90 giorni dalla 50esima ratifica, è entrato in vigore – come previsto – il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Le firme nel frattempo hanno raggiunto quota 86; ma tanti Stati, in primis i 9 dotati di questi armamenti, non hanno partecipato neppure formalmente ai negoziati; e mancano poi le firme – ad esempio – dei Paesi NATO. L'Italia, dunque, si è chiamata fuori, nonostante un'opinione pubblica largamente favorevole – a quanto pare - ad un reset di questo tipo. Il Trattato proibisce esplicitamente la minaccia dell'utilizzo, lo sviluppo, la produzione, la sperimentazione e lo stoccaggio di armi nucleari. Regole che valgono solo per i firmatari, è vero; ma è possibile ipotizzare contraccolpi di tipo economico e d'immagine per gli Stati che hanno detto “no”, continuando a puntare sulla deterrenza. Fra questi, come era logico attendersi, Stati Uniti e Russia; che sarebbero tuttavia in procinto di compiere un passo importante.

Dopo l'apertura di Mosca di pochi giorni fa, infatti, la nuova amministrazione Biden ha proposto una proroga di 5 anni del trattato New Start: l'unico rimasto per limitare i due più grandi arsenali nucleari del Mondo, ma in scadenza il 5 febbraio. Firmato nel 2010, limita a 1.550 le testate atomiche che i due Paesi possono schierare. Sembrava un segnale di disgelo, da parte del Presidente americano appena insediato; senonché la nuova portavoce della Casa Bianca ha parlato della necessità che il Cremlino risponda di azioni “sconsiderate ed ostili”, citando fra le altre cose le presunte interferenze nelle elezioni del 2020, e l'avvelenamento di Alexey Navalny. E proprio sulla vicenda dell'oppositore russo, ed il suo arresto, è stato chiesto un dibattito d'urgenza in vista della prima sessione 2021 dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, che si aprirà lunedì. Appuntamento al quale prenderà parte, da remoto, la rappresentanza consiliare sammarinese composta dal Capo Delegazione Marco Nicolini, e da Mariella Mularoni e Gerardo Giovagnoli.


Riproduzione riservata ©